Una mattinata di cori, slogan, urla, per chiedere a gran voce la Pace e lo stop alle Bombe sulla Palestina. E’ stata partecipatissima la marcia organizzata dalla Rete Civica per la Pace e il Disarmo, un gruppo di donne e uomini, cittadine e cittadini di diverse etnie e provenienze, che hanno deciso di far sentire la propria voce e di dialogare con il territorio in cui vivono e lavorano.
Il massacro in corso è intollerabile, non sopportiamo più che le vite dei civili, in particolare dei bambini, siano massacrate in conflitti sempre più esacerbati” hanno detto gli organizzatori.
In 200 circa sono partiti da Piazza Mazzini, all’altezza della Fontana del Dio Nettuno e, scortati da un imponente dispiego di polizia e carabinieri (con la presenza di un mezzo blindato antisommossa e di personale in divisa e in borghese) sono arrivati a Piazza Garibaldi ad Anzio, passando per via Gramsci.
Sono stati gli agenti della Polizia locale a chiudere le strade per consentire il passaggio in sicurezza del corteo e a deviare il traffico veicolare.
Tutto è andato bene, nonostante qualche disagio per il traffico in centro ed un giovane contromano su via XXII Gennaio che ha rischiato di uscire proprio sul corteo. Il ragazzo, subito fermato dalla polizia, è stato invitato a tornare indietro.
Il corteo è arrivato in Piazza Garibaldi alle 12,15 circa ed è stato subito osservato un minuto di silenzio per le vittime di tutte le guerre, con un pensiero speciale, oltre alla Palestina, all’Ucraina.
Il messaggio lanciato è chiarissimo: “Basta morti, basta ostaggi e prigionieri, da ambo le parti. Basta dolore, sofferenze, sevizie, e Basta la massacro dei palestinesi che da quattro mesi si configura come un genocidio”.
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