Home Notizie Nettuno Alicandri Pd Nettuno: “Pantomina FdI, non vadano a disturbare chi lavora”

Alicandri Pd Nettuno: “Pantomina FdI, non vadano a disturbare chi lavora”

“Dopo gli ignobili fatti di Pisa, dove abbiamo assistito con raccapriccio alle manganellate della polizia contro una pacifica manifestazione degli studenti, oggi, siamo anche costretti a leggere della pantomima di Fratelli d’Italia che va in pellegrinaggio dalle forze dell’ordine, andando sostanzialmente a rompere le scatole a chi sta lavorando e che poi, di certo, non vuole essere strumentalizzato”.
Lo scrive in una nota stampa l’ex consigliere comunale del Pd di Nettuno Roberto Alicandri.
“Una processione – aggiunge Alicandri – che ha come unico scopo quello di nascondere le proprie responsabilità circa il clima di tensione che questo governo, e nello specifico il ministro Piantedosi, sta creando ad arte nel Paese. Non una sola parola di condanna è stata spesa dalle destre su quanto accaduto, eppure oggi ci vorrebbero fare la lezioncina sui valori della sicurezza. Evidentemente chi non è ancora riuscito a dichiararsi antifascista è perché con il manganello ha ancora una certa familiarità e quindi quando lo vede usato contro chi protesta civilmente non riesce proprio a condannare questa ignobile e vergognosa limitazione della libertà. A Fratelli d’Italia non sono bastate nemmeno le parole del Presidente della Repubblica per capire che manganellare i ragazzi è il più grosso fallimento che ci possa essere per una classe dirigente, e quindi, oggi, come si suol dire, la butta in caciara, organizzando una bieca processione elettorale. Questa scelta opportunistica di non voler cercare le responsabilità di chi ha sbagliato a Pisa non fa bene alle forze dell’ordine in primo luogo, perché non consente di isolare e punire chi ha sbagliato, uniformando le persone perbene alle mele marce, mettendo così in cattiva luce tutta la categoria. In questo Paese, purtroppo c’è un enorme ed ingombrante filo nero, che partendo dalla strategia della tensione degli anni sessanta, passando per la scuola Diaz e la caserma Bolzaneto, oggi arriva fino alle manganellate di Pisa. Ma fino a quando tutta la classe politica non deciderà di reciderlo, riconoscendo come valore unificante l’antifascismo, i nostri figli, che sono così belli e pieni di sogni quando li vediamo urlare nelle piazze per le proprie idee, rischieranno sempre di tornare a casa pesti e sanguinanti, per la sola colpa di voler cambiare questo schifo di mondo che gli stiamo lasciando”.