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Una giornata speciale a Montecitorio per i Liberi Teatranti Special Lab

La Camera dei Deputati è la casa di tutti gli Italiani, compresi ragazzi e ragazze con qualcuno potrebbe definire semplicemente “con disabilità” ma che in realtà di abilità ne hanno tantissime, non ultima quella di mettere in piedi uno spettacolo teatrale inclusivo sulla nostra Costituzione presso il Teatro Studio 8 di Nettuno, sotto la direzione del regista Giampiero Bonomo. Durante le prove, qualcuno ha lanciato l’idea: se parliamo della Costituzione, perché non andare a vedere il luogo ove la Costituzione è il faro che illumina il lavoro di ogni giorno, e che custodisce anche una delle prime tre copie della nostra Carta? Grazie all’incredibile gentilezza e disponibilità degli uffici della Camera è stato possibile visitare le sale di rappresentanza, l’Aula e assistere a una seduta della Camera. Non tutti sanno che subito dopo l’unità d’Italia nel 1871 fu realizzata in fretta un’aula che era poco più che una tensostruttura nel cortile del palazzo Montecitorio. Subito i primi Onorevoli, così definiti anche perché non essendo previsto un compenso monetario prestavano il loro servizio al Regno per “l’onore”, si resero conto dei limiti dell’allora Aula Comotto. Faceva freddo d’inverno e molto caldo d’estate, tanto che in un afoso luglio romano l’allora Presidente scambiò alcune batture con gli allora membri della stampa parlamentare che almeno potevano usare il ventaglio. Da quell’episodio in quell’estate particolarmente calda nacque quella che ancora oggi è la “Cerimonia del Ventaglio”, nella quale appunto la stampa parlamentare regala un ventaglio al Presidente della Camera.  L’architetto palermitano Ernesto Basile, che vinse il concorso per realizzare sia la nuova aula che la parte novecentesca del palazzo era in realtà un progettista navale, e si ispirò alle grandi navi che allora solcavano gli oceani. Da qui, la denominazione del grande salone come “Transatlantico”, proprio perché con i suoi lampadari è soffitto a cassettoni ricorda gli sfarzosi saloni dei vascelli del primo novecento che portavano i nostri avi nel nuovo continente. Sono state ammirate anche alcune delle innumerevoli opere d’arte, compresa la Gioconda Torlonia, che era stata creduta fino a pochi anni fa semplicemente una copia della più famosa Gioconda del Louvre, ma che in realtà recentissimi studi hanno indicato come proveniente proprio dalla bottega del Leonardo. La vista ha incluso anche la sala delle donne, ove sono contenuti i ritratti delle Madri Costituenti, le ventuno donne elette all’assemblea costituente e delle prime donne che hanno ricoperto delle importanti cariche nello stato come la prima presidente di Regione, la prima Ministra, fino alla prima Premier. L’unica carica non ancora ricoperta da una donna è quella di Presidente della Repubblica, e c’è uno specchio ove tutte le donne possono vedere la propria immagine pensando che un giorno potrà essere la loro foto a sostituire lo specchio.
I nostri ragazzi hanno intrapreso questo viaggio unico, che li ha anche portati a ricordare davanti alla facciata del Bernini in piazza di Monte Citorio i primi articoli della nostra Costituzione e a cantare il nostro Inno Nazionale. Per tornare con più impegno di prima a preparare come tutti i martedì uno spettacolo unico nel suo genere, che dovrebbe vedrà la luce a maggio 2024 presso quello che purtroppo è l’unico teatro tra Anzio e Nettuno, visti i ben noti problemi che non permettono ancora la riapertura del Teatro Comunale di Nettuno.
Il Teatro non è solo un posto ove passare qualche ora felici, ma soprattutto uno dei luoghi principe ove si fa davvero cultura, dove si studia mesi per pronunciare anche solo qualche battuta nel modo più espressivo possibile. Per trasmettere quelle emozioni da parte di persone reali che nulla a che vedere con il grande o piccolo schermo. Il teatro è qualcosa di altro: soprattutto l’incertezza e l’imprevisto, che con quindici ragazzi è ragazze speciali sul palco ci saranno sicuramente, e le conseguenti battute estemporanee del regista Bonomo, che diventano un vero spettacolo all’interno dello spettacolo.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Martedì è stato ribadito in uno dei luoghi più significativi per il nostro Paese che vale anche per quelli speciali.

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Pubblicato da
ilclandestinogiornale