Legambiente ha pubblicato il dossier Pendolaria 2024, con l’analisi del trasporto pendolare in Italia in cui la Roma – Nettuno resta sempre segnalata tra le tratte peggiori. Dal report il Lazio emerge per avere il record negativo di ritorno sui treni dopo la pandemia, tra 2019 e 2022 sono -40% i pendolari sui treni regionali, da oltre 500.000 viaggiatori a 350.000, mentre in tutte le altre regioni stanno risalendo i numeri a quelli pre-pandemici. Intanto dalla Regione continuano ad arrivare risorse scarsissime: per il trasporto regionale investimenti pari ad appena lo 0,04% del bilancio.
“Con i numeri di Pendolaria sono chiarissimi gli scarsi investimenti regionali, le differenze clamorose per la qualità di viaggio su mezzi Trenitalia e Cotral e i picchi di disservizi infernali sui treni romani verso Ostia e verso Nord – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -. Il Lazio ha un numero di convogli complessivi molto importante ma numerosi sono anche i nodi clamorosamente evidenti che continuano a non essere risolti: Roma Lido e Roma Nord agonizzanti, ma anche frequenze di passaggio dalla Capitale verso Tivoli, Nettuno e i Castelli totalmente inadeguate, così come le novità zero sulle riattivazioni di tratti ferroviari dismessi.
Il Lazio è la seconda Regione per offerta totale di treni con 1.521 al giorno (di cui 961 di Trenitalia e 560 di ATAC e Cotral); se l’età media dei convogli, con 17,8 anni, è solo lievemente superiore rispetto alla media nazionale di 15,8 anni, c’è una clamorosa differenza tra la flotta Trenitalia che ha vetture tra le più nuove d’Italia con soli 13 anni di età media e quella di Cotral-Atac che, con 32,5 anni raggiungono invece la media peggiore d’Italia.
Amedeo Trolese, responsabile per la mobilità di Legambiente Lazio, pone l’accento sull’importanza delle stazioni: “Più ne apriamo al territorio e più utenti si avvicineranno al trasporto su ferro con conseguente miglioramento della qualità della vita. Infine va menzionata la riqualificazione della stazione di Torricola vera e propria porta dell’Appia Antica”.
“Con i numeri di Pendolaria sono chiarissimi gli scarsi investimenti regionali, le differenze clamorose per la qualità di viaggio su mezzi Trenitalia e Cotral e i picchi di disservizi infernali sui treni romani verso Ostia e verso Nord – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -. Il Lazio ha un numero di convogli complessivi molto importante ma numerosi sono anche i nodi clamorosamente evidenti che continuano a non essere risolti: Roma Lido e Roma Nord agonizzanti, ma anche frequenze di passaggio dalla Capitale verso Tivoli, Nettuno e i Castelli totalmente inadeguate, così come le novità zero sulle riattivazioni di tratti ferroviari dismessi.
Il Lazio è la seconda Regione per offerta totale di treni con 1.521 al giorno (di cui 961 di Trenitalia e 560 di ATAC e Cotral); se l’età media dei convogli, con 17,8 anni, è solo lievemente superiore rispetto alla media nazionale di 15,8 anni, c’è una clamorosa differenza tra la flotta Trenitalia che ha vetture tra le più nuove d’Italia con soli 13 anni di età media e quella di Cotral-Atac che, con 32,5 anni raggiungono invece la media peggiore d’Italia.
Amedeo Trolese, responsabile per la mobilità di Legambiente Lazio, pone l’accento sull’importanza delle stazioni: “Più ne apriamo al territorio e più utenti si avvicineranno al trasporto su ferro con conseguente miglioramento della qualità della vita. Infine va menzionata la riqualificazione della stazione di Torricola vera e propria porta dell’Appia Antica”.
Sull’aumento delle frequenze di passaggio, l’associazione del cigno verde chiede che avvenga su FL2 Roma-Tivoli dagli attuali 30/60 minuti a 15 minuti con i lavori previsti per l’alta velocità Roma-Pescara, su FL4 Roma-Castelli e su FL8 Roma-Nettuno dagli attuali 60 minuti a 15 minuti grazie a un quadruplicamento della tratta Capannelle-Ciampino, così come la trasformazione in metropolitane di Roma Nord e Roma Lido che non sia un solo cambio di nome ma un aumento straordinario di servizio per le tratte pendolari potenzialmente più frequentate d’Italia.