“In data 10 novembre il Comune di Anzio rispondeva pubblicamente a noi operatrici ADE (ASSISTENZA EDUCATIVA DOMICILIARE) che l’interruzione forzata del servizio avrebbe condotto ad un recupero delle ore a beneficio degli utenti e delle lavoratrici, nonché ad un miglioramento del servizio stesso.
Attualmente non si riscontra alcun miglioramento. In data 10 novembre scriveva Angela Santaniello, Dirigente del comune di Anzio e Coordinatrice Piani di Zona Distretto RM 6.6: ‘Tutte le prestazioni sono state riprogrammate in modo da assicurare il recupero delle ore eventualmente sospese sia agli utenti che agli educatori interessati’.
Nei giorni seguenti al comunicato molte di noi EDUCATRICI iniziavano il recupero delle ore.
Il giorno 7 dicembre ci è stata data la seguente comunicazione: “si rappresenta che le ore di recupero relative al periodo dal 03/11 al 18/11 (periodo del passaggio di cooperativa) sono previste a beneficio esclusivo dell’utenza e pertanto non dovranno in alcun modo incidere nel rapporto contrattuale”.
Noi siamo professioniste qualificate, svolgiamo un servizio di grande responsabilità il cui setting (spazio di relazione educativa) va curato nei minimi dettagli: è INTOLLERABILE quindi svolgere tale servizio senza retribuzione.
Chiediamo delle pubbliche spiegazioni per questo improvviso dietro front del Comune di Anzio.
Non è più pensabile per noi che il comune di Nettuno scarichi tutta la responsabilità sul comune capofila. Chiediamo un dialogo aperto tra i due comuni volto al miglioramento delle nostre condizioni di lavoro povere e precarie.
Essendoci costituite sindacato come UNIONE SINDACALE DI BASE abbiamo deciso di fare della cura delle nostre condizioni di lavoro il principio cardine e guida che indirizza ogni giorno anche il nostro operato lavorativo”.
Così in una nota le lavoratrici USB Anzio e Nettuno.