SeaPaCS (Cittadin*-Scienziat* contro la Plastica in Mare – ha avviato un progetto di citizen science della durata di 6 mesi nella città di Anzio (sostenuto dai fondi europei del progetto IMPETUS4CS, WIDERA 2021ERA-01, Grant Agreement No coordinato da Chiara Certomà, con l’Università di Torino e co-coordinato da Federico Fornaro della Lega Navale Italiana Anzio) e Luisa Galgani (Divisione di Oceanografia Biologica del GEOMAR Helmholtz Centre for Ocean Research di Kiel, Germania, e Università degli Studi di Siena, DBCF).
Il progetto focalizzato sull’obiettivo di aumentare la consapevolezza sulle conseguenze dell’inquinamento marino da plastica sulla biodiversità locale e di innescare un’azione locale trasformativa per comportamenti orientati alla sostenibilità nella città costiera di Anzio. Durante il suo svolgimento SeaPaCS ha coinvolto una varietà di gruppi di cittadini, dai pescatori ai subacquei, dagli studenti ai ricercatori e insegnanti e a professionisti della comunicazione in un processo partecipativo che combina discipline sociali e biologiche per pianificare, co-creare conoscenza sull’ecosistema marino attraverso attività collaborative di analisi scientifica e documentazione visiva degli ecosistemi naturali emergenti sui detriti marini di plastica in mare. I detriti di plastica nell’ambiente marino si frammentano in particelle di plastica galleggiante che entrano a tutti i livelli nella catena trofica, e forniscono un substrato durevole che viene colonizzato da microrganismi, che includono potenziali agenti patogeni e specie dannose di proliferazione algale, e trasportato per lunghe distanze. L’ambizione del progetto è quella di generare un insieme di conoscenze che contribuiscano in modo significativo alla governance della sostenibilità degli oceani.
Il diario delle attività di progetto realizzate è disponibile alla pagina: https://crowdusg.net/seapacs/.
Il progetto si concluderà con un “Aperitivo Scientifico” finale il 25 novembre dalle 17:30 presso la sede della sezione di Anzio della Lega Navale Italiana.
Durante l’Aperitivo aperto a tutta la cittadinanza e, in particolar modo, ai cittadini volontari del progetto, saranno illustrate le attività portate avanti negli ultimi mesi con la collaborazione della cittadinanza come “Pescando plastica” a bordo di un peschereccio, il laboratorio didattico PreciousPlastic, e le uscite di campionamento della microplastica a bordo di una barca a vela per la successiva analisi chimiche e biologiche su di essa. Nel corso del progetto sono state, inoltre, realizzate interviste con i pescatori locali e i risultati delle analisi sociali verranno presentati anch’essi, insieme a quelli delle analisi scientifiche.
In tale occasione il team di progetto presenterà anche le attività sul territorio legate all’efficientamento della raccolta della plastica in mare da parte dei pescatori, grazie alla fornitura di cassette da pesce riutilizzabili in luogo delle cassette in polistirolo.
Introdurrà la serata la proiezione del video finale girato durante le attività di SeaPaCS, grazie alla collaborazione dei videomaker Federico Fornaro e Giuseppe Lupinacci dell’agenzia RawNews, dal titolo “SeaPaCS_The Video. Participatory Citizen Science Against Marine Pollution”. Attraverso il linguaggio documentaristico viene raccontata la ricerca scientifica ma anche l’impegno della popolazione per monitorare e migliorare la salute del mare e con esso degli ecosistemi globali.
Il video è stato anticipato un mese fa dal lancio del teaser trailer “Qualcosa sta accadendo”.
Negli spazi della sede di Anzio della LNI sarà ospitata, in occasione dell’evento, la mostra fotografica del fotografo subacqueo Giuseppe Lupinacci, dal titolo “Assemblaggi Oceanici. Intrecci sottomarini di natura e cultura” , realizzata anche grazie al supporto di Federico Fornaro e di Davide Rinaldi del “Capo d’Anzio Diving Center”. A conclusione del percorso iniziato con le due mostre precedenti, “Esplorazioni nella Plastisfera. Nuove Ecologie Ibride del Mediterraneo” e la mostra fotografica “Anzio in fondo al mare. Ecologie resistenti del Mediterraneo”. La mostra documenta e denuncia l’ingente presenza e la pericolosità della plastica presente negli Oceani che è ormai parte integrante degli ecosistemi marini.
La mostra documenta e denuncia attraverso scatti artistici come, in quello che Cristina Romero Castillo ha definito l“AntropOceano” (il mare in cui noi esseri umani stiamo lasciando la nostra impronta), la plastica che nel corso degli anni ha raggiunto il mare si è frammentata in pezzi sempre più piccoli (microplastiche) che sono impossibili da ripulire mentre le macroplastiche (detriti visibili) sono ormai inglobati dall’ecosistema marino (come nella foto). Il Mar Mediterraneo, ritratto, ospita habitat unici per le sue peculiari caratteristiche biologiche, chimiche e idrogeologiche ma è anche fortemente minacciato dall’inquinamento perché è un bacino semichiuso circondato da sorgenti di plastica (fiumi, spiagge e traffico marittimo).
I nuovi ecosistemi (che comprende anche organismi più grandi, dai granchi alle meduse, che attraversano gli oceani ingerendo plastica) sono ibridi complessi di natura e resti della società antropica.
Una serata che parla di mare questa che vedrà, poi, l’intervento di un ospite d’eccezione: il velista oceanico e pluripremiato Matteo Miceli recordman di traversate in solitaria e di navigazione sostenibile attraverso la completa autosufficienza energetica (con pannelli solari, generatori eolici ed idroturbine in grado di alimentare tutti i servizi di bordo) di Eco40 da lui progettato per il giro del mondo da Roma a Roma nel 2014, appena rientrato da una traversata atlantica, ci racconterà le sue ultime avventure.
Ma un progetto che giunge a conclusione non significa la fine della lotta contro ogni forma di inquinamento! Durante la serata sarà presentato, grazie alla collaborazione del Rotary Club Costa Neroniana (con l’intervento della presidente Tiziana Dell’Unto), della Lega Navale Italiana di Anzio dell’Università di Torino e dell’Università di Siena, il progetto follow-up di SeaPaCS, chiamato “L.A.D.I. & The Sea”, che vedrà la partecipazione dei ragazzi della scuola vela della LNI nel campionamento delle microplastiche utilizzando una speciale rete di campionamento autocostruita durante SeaPaCS, denominata appunto L.A.D.I. (Low-tech Aquatic Debris Instrument). Durante il progetto SeaPaCS si è, infatti, definito un protocollo di campionamento della plastica attraverso l’uso degli strumenti autocostruiti disponibile in open access.
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