Home Attualità Interrotto ad Anzio e Nettuno il servizio educativo domiciliare, la protesta

Interrotto ad Anzio e Nettuno il servizio educativo domiciliare, la protesta

“Il 31 ottobre è stato comunicato a noi operatrici del servizio di assistenza educativa domiciliare che tale servizio veniva interrotto improvvisamente, senza avere certezza della data di ripresa.
La comunicazione ci è stata data dalla cooperativa uscente e dalla cooperativa entrante ci sono stati comunicati i ritardi del Comune capofila per via dei quali non si può riprendere immediatamente servizio.
Il servizio che noi educatrici e psicologhe svolgiamo per i servizi sociali di Anzio e Nettuno è rivolto a famiglie in stato di alto tasso di disagio psicosociale e presso cui il nostro intervento si rende indispensabile per portare avanti alcune indicazioni legali del tribunale per i minorenni.
Interrompendo tale servizio, con mancato preavviso, senza conoscerne le motivazioni specifiche, a causa del cambio di appalto, noi lavoratrici restiamo dal giorno 2/11/23 a data sconosciuta senza il pagamento dello stipendio, violando la normativa vigente in materia di CCNL delle cooperative sociali.
Fatto altrettanto grave è il danno arrecato alle famiglie in questione. Famiglie per lo più prive di mezzi adeguati per sostenere una crescita del minore sana e soddisfacente. Il servizio infatti si pone l’obiettivo di colmare quei vuoti spesso frutto di mancata prevenzione psicologica e strumenti attinenti al welfare.
Di seguito riportiamo alcune esperienze di noi lavoratrici:
F.: Il mio contratto non è mai stato adeguato alle effettive ore svolte. Seguo una famiglia con una bambina che può incontrare sua madre solo sotto la mia sorveglianza e ora senza di me viene violato l’art. 337 ter cc che tutela il diritto del minore ad incontrare i suoi familiari.
A: La famiglia che ho in carico ha bisogno di me per portare la figlia adolescente con spettro autistico alle terapie presso il TSMREE di Villa Albani (Anzio) poiché in stato di impossibilità per garantirne la frequentazione e la continuità.
S: Seguo una ragazza con disabilità cognitiva che senza di me non può frequentare ambienti sociali.
I nuclei familiari che seguiamo condividono tutti numerosi fattori di rischio per il benessere psicosociale loro e dei figli minorenni. Hanno un estremo bisogno di continuità di questo servizio e del supporto sotto vari punti di vista che questo fornisce loro. Chiediamo una tempestiva ripresa del servizio a tutela nostra e soprattutto di queste famiglie”.
Questa la testimonianza degli operatori Ade (Assistenza domiciliare educativa)