La Città di Anzio celebra il 4 Novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e Festa delle Forze Armate, con la deposizione di un omaggio floreale al Monumento ai Caduti da parte del Prefetto Antonella Scolamiero, presidente della Commissione Straordinaria di Anzio, accompagnata dal Generale di Brigata Adriano Russo, Comandante di Brigata Informazioni Tattiche e dal Prefetto Antonio Reppucci, Presidente della Commissione Straordinaria di Nettuno.
“Ringrazio la Commissione straordinaria, le autorità, le associazioni combattentistiche e d’Arma, il personale delle Forze Armate e dell’Ordine, i rappresentanti della Croce Rossa e del volontariato e tutti i cittadini che sono qui oggi protagonisti nel celebrare il giorno dell’Unità Nazionale e la giornata delle Forze Armate – ha detto il Generale Russo – La ricorrenza odierna è densa di significati. Ci consente di commemorare e onorare, con profonda gratitudine, il sacrificio dei tanti uomini e donne che hanno donato la loro vita per la Patria, per garantire la nostra libertà e la nostra sicurezza.
Il loro sacrificio, allo stesso tempo, ci ricorda le sofferenze e le tragedie generate dalla guerra, ben note a questo territorio così ricco di storia. Ancora viva è la memoria della devastazione dei bombardamenti, della distruzione, delle numerose vittime, militari e civili, e degli sfollamenti forzati.
Altrettanto vivo è, però, il ricordo dell’abnegazione, della determinazione e del valore che sono valsi la Medaglia d’Oro al Merito Civile a questa comunità di cui le Forze Armate si sentono e sono parte integrante. Presenti su questo tratto del litorale già all’indomani dell’Unità d’Italia con il Centro Esperienze di Artiglieria e poi con il sanatorio militare, le Forze Armate sono, infatti, immerse nella collettività.
Sognare un mondo senza guerre riempie di gioia i nostri cuori; è un obiettivo da perseguire con forza, attraverso l’educazione, nelle famiglie e nelle scuole, e vivendo attivamente momenti come questo, ma è utopia pensare che possa essere raggiunto se non universalmente condiviso, come tristemente ci ricordano le crude immagini che quotidianamente popolano gli schermi delle nostre televisioni.
È per questo motivo che ancora oggi la pace è un bene che va difeso, anche grazie a uno strumento di deterrenza credibile, ed è per questo che migliaia di uomini e donne quotidianamente s’impegnano affinché nessuno mai possa portarci via la cosa più importante che abbiamo: la possibilità di vivere in un Paese pacifico, libero e sicuro. È questa la missione delle Forze Armate: garantire che ogni giorno sia un giorno di pace.
Concludo rivolgendo il pensiero ai nostri eroi, di ieri e di oggi, che con le loro gesta illuminano il nostro cammino. Pochi sognano, consapevolmente, di trovarsi a dover decidere se compiere o meno azioni eroiche, esporsi cioè a rischi estremi per il bene altrui, della collettività, della Patria e ciò che essa rappresenta. Dietro queste gesta c’è, infatti, anche la sofferenza di mogli, mariti, figli, mamme e papà, come ci ricorda il Milite ignoto. Allo stesso tempo, è solo di fronte al pericolo, alla paura e alle avversità che si possono misurare il coraggio, il valore e l’eroismo.
Ciò che mi rende ottimista è che ogni giorno tra di noi, in uniforme e senza, c’è chi compie, per il bene altrui, piccole o grandi azioni coraggiose e, se guardiamo a loro come esempi, il nostro potrà essere un futuro migliore”.
Alle parole del Generale Russo, seguono quelle del Prefetto Antonella Scolamiero:
“Nel Commemorare le Forze Armate, in considerazioni degli scenari di guerra drammaticamente attuali, è mia intenzione soffermarmi sul significato del 4 novembre 1921, quando una bara, scelta fra altre 11, dalla madre di un soldato disperso in guerra, è divenuta simbolo di tutti quei giovani che hanno sacrificato la vita per la libertà e per la democrazia. Quei sacrifici non sono stati vani, perché, nella consapevolezza di quanto sia terribile la guerra, si è radicato nel cuore della nostra Europa il dovere ineludibile della pace.
Diverse generazioni sono nate e cresciute in un continente che sembrava aver cancellato non soltanto la parola Guerra, ma anche persino la sua memoria.
Poi, improvvisamente, la Guerra, la tragedia della Guerra, è riapparsa.
Ed ecco che ora, a più di cento anni, mentre noi siamo qui, in altri parti del mondo giovani stanno perdendo la vita a causa dei conflitti in essere.
Quindi, tanto più sentiamo i venti di guerra soffiare sui nostri cieli, quanto più è importante riconoscere il valore e l’importanza delle nostre Forze Armate, che ringraziamo per l’impegno profuso ogni giorno a tutela della popolazione, anche, spesso, con il sacrificio della stessa vita.
Questa è la motivazione che oggi ci fa stare qui, in questa Piazza, consapevoli che le donne e gli uomini delle nostre Forze Armate operano ai fini della pace e della sicurezza, ispirati ai principi di democrazia, fratellanza e amor di Patria;
ma non solo, poichè il loro ruolo investe anche altri settori della società civile, con la loro presenza fondamentale in occasioni di calamità naturali, di emergenze sanitarie o umanitarie, in cui la divisa assurge ancor di più a simbolo di speranza e di tutela dei diritti umani”.
Numerose le autorità militari, civili e religiose schierate sul luogo della Cerimonia, come anche numerosi i cittadini presenti, per onorare coloro che hanno sacrificato la vita per la pace, la libertà e la democrazia, sulle note delle emozionanti interpretazioni della Corale Polifonica e del Complesso Bandistico della Città di Anzio.