Continuano le indagini per fare chiarezza sull’episodio che si è verificato al Cimitero di Anzio. Dopo il fermo di due uomini di Anzio, sotto interrogatorio in queste ore da parte della Squadra mobile di Roma, continuano le indagini per arrivare ad individuare altre persone coinvolte in quella che non sembra essere stata una ‘semplice’ rapina.
Una donna di 76 anni di Nettuno, lo ricordiamo, è stata legata mani e piedi, imbavagliata e lasciata per 4 ore all’interno di una cappella cimiteriale. La donna era andata a trovare il marito deceduto da pochi mesi ed ha raccontato di essere stata derubata dell’auto, della borsa e di alcuni gioielli, ma di non ricordare chi l’aveva aggredita.
La Polizia ha effettuato rilievi per ore nella zona, escludendo fin dal primo minuto una rapina visto il modus operandi assolutamente anomalo. L’ipotesi su cui gli investigatori si sono concentrati è quello di un tentato rapimento non andato a buon fine, probabilmente a causa delle tante persone presenti al cimitero in questi giorni al cimitero che hanno reso impossibile il trasporto della donna legata in auto.
Un rapimento che dovrebbe essere legato a contese tra privati in corso di accertamento. Gli investigatori sembrano avere le idee chiare sulle persone coinvolte e stanno indagando per chiarire tutta la vicenda. Sicuramente importante, per arrivare ad individuare gli autore della rapina e del tentato rapimento, anche le telecamere del sistema di video sorveglianza cittadino. Se è vero, infatti che la zona in cui si è verificato il fatto, interna al cimitero, non è videosorvegliata, le telecamere si trovano a tutti gli svincoli viari fuori dalla struttura cimiteriale, sia quelli che conducono sull’Ardeatina, che quelli che portano in centro, alla Nettunese e alla zona di Santa Teresa. Il cerchio si stringe intorno alle persone che hanno messo in atto questo atto criminale.