“Sono piena di lividi. Non si capisce, non si capisce la dinamica, perché mi hanno imbavagliato la bocca, le mani, le gambe”. A parlare è la donna di 76 anni trovata legata in una cappella di famiglia del cimitero comunale di Anzio, dove lo scorso 25 ottobre era andata a visitare il marito defunto da pochi mesi.
La donna è stata intervistata dalla trasmissione Rai La Vita in Diretta ed ha raccontato i concitati momenti dell’aggressione. La donna non si spiega l’episodio e ha parlato “di uno scambio di persona” riferendo di non credere all’ipotesi al vaglio degli investigatori, del tentato rapimento.
“Avevo messo i fiori e me ne stavo andando – ha detto ai microfoni della Rai – mi hanno portato via due catenine che mi aveva regalato mio marito con un punto luce e un cuoricino. Secondo me erano in due. Mi hanno scambiato per qualche altra persona? Io non lo so…Io non do motivo a nessuno. Noi siamo una famiglia per bene”. Ha spiegato di non avere idea di chi possa averla aggredita. “Se lo sapevo lo dicevo. Erano le 11 quando avevo finito da mio marito. Mi sono incamminata per andare via, poi il buio totale, non ricordo niente. Sono stata svenuta praticamente fino alle tre e qualcosa. Questo è qualcuno che mi ha scambiato per un’altra persona, perché a me volevano proprio ammazzarmi. Mi hanno buttato là dentro perché pensavano che non mi trovasse nessuno, così io piano piano mi spegnevo”.