Ad Anzio, la congregazione di san Luigi Orione porta avanti opere caritatevoli da circa un secolo. In occasione del grande giubileo del 2000 adibì una parte della struttura parrocchiale a mensa per i poveri ed un’altra a residenza per signore in difficoltà.
In questa realtà parrocchiale è presente una grande opera di Carità. Ogni giorno diverse famiglie bisognose e persone indigenti hanno un pranzo assicurato e possono ricevere vistiti ed abbigliamento grazie alla Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù.
La Congregazione orionina attualmente è presente in 32 nazioni con santuari, parrocchie, centri di accoglienza e di cura per disabili ed anziani, case famiglia, case di ospitalità per persone sole ed abbandonate, a sostegno delle necessità che si manifestano ed immersa nelle realtà del tempo presente per continuare a dare conforto agli ultimi “nel nome, nello spirito e nella fede grande della Divina Provvidenza”.
Nella giornata di mercoledì 18 ottobre don Giuseppe Bisceglia, Parroco della Chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Anzio, ha accolto i volontari dell’Associazione “Per Aspera ad Astra” che hanno donato orate, spigole, hamburger, pasta fresca ripiena e pizza. Don Giuseppe ha dichiarato che le attività svolte in Parrocchia sono un segno concreto che viene riconosciuto a livello cittadino, interparrocchiale e diocesano. “Quello che si fa per i poveri non è mai abbastanza — ha sottolineato il parroco — molte volte rischiamo di esaltare una dimensione della carità fine a se stessa: dove non c’è l’anima, dove non c’è una logica che nasce dall’alto”.
Giovedì 19 ottobre “Per Aspera ad Astra” ha consegnato atri generi alimentari alla “Comunità Massimo di Anzio”.
Nel 1982 a seguito della morte per overdose di un ragazzo di Anzio, Massimo, un gruppo di giovani tossicodipendenti, suoi amici, decisero di cambiare vita e fondarono l’Associazione “Comunità Massimo Onlus”. Ben presto l’Associazione, in cerca di una guida, diventò una delle realtà della Famiglia Monastica “Fraternità di Gesù”, aprendo un centro di accoglienza per persone con problemi di dipendenza e di sostegno alle loro famiglie.
Nel 2009, a seguito di una presa di coscienza dei cambiamenti nello scenario delle politiche sociali nazionali e territoriali, sentì l’esigenza di aprirsi e relazionarsi con attori sociali ed istituzionali.
Si sganciò dalla Famiglia Monastica e creò reti di scambio, di comunicazione, di collaborazione tra le diverse realtà in modo più attivo e più partecipe.
Da allora le attività si sono ampliate. A sostegno del servizio offerto, la “Comunità Massimo” ha dato origine, in modo strutturato, ad un’attività di progettazione, di fundraising, di amministrazione di sviluppo e qualità.
I volontari di “Per Aspera ad Astra” sono stati accolti dalla signora Fabiana, responsabile della comunità; lasagne, pesce, pasta fresca, panini farciti e rustici sono stati molto apprezzati dai ragazzi ospiti dell’Associazione.
Il motto di “Per Aspera ad Astra”, “nella vita non raccogli ciò che semini, ma ciò che curi”, è ben impressa nel cuore dei volontari dell’Associazione. In un mondo in cui le persone vanno sempre di fretta chi, come loro, spesso in silenzio, dona il proprio tempo a chi è meno fortunato, ricorda a tutti la dimensione più umana della società.