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Un libro per ricordare le storie di 600 soldati scozzesi morti ad Anzio

Un libro per ricordare i soldato scozzesi caduti ad Anzio 80 anni fa durante lo Sbarco, e il dramma vissuto dalle loro famiglie. A scriverlo Stewart Mitchell che ricorda quello drammatici giorni e quanta sofferenza porta la guerra per le famiglie e le persone comuni.
“Le truppe scozzesi – ha scritto – sopportarono terribili privazioni e pesanti perdite di vite umane, ma dimostrarono il loro coraggio in quella che fu una campagna cruciale in Italia. Fu una delle campagne più sanguinose della Seconda Guerra Mondiale; la battaglia di Anzio sul suolo italiano che provocò per quattro mesi un terribile numero di vittime. Alla fine, verso la fine di maggio 1944, gli Alleati riuscirono a fuggire dalla testa di ponte e Roma fu liberata il 4 giugno. Uno dei brani che cantavano era The Shores of Anzio, composto da Frank Stewart di Dufftown. Tornato a casa in Scozia, i cinegiornali cinematografici mostravano gli eventi sul grande schermo e la moglie di Piper Alex Keith guardava con orgoglio il filmato nel cinema Buckie, mentre la moglie di Piper Tom Smith era altrettanto felice. Erano comprensibilmente euforici. Dopotutto, nessuna delle due vedeva i propri mariti da più di un anno e non aveva idea se fossero vivi o morti, incarcerati o feriti. Eppure, c’erano molte altre persone care nel nord-est che non erano così fortunate e famiglie che non videro mai tornare i loro figli, mariti, zii e nipoti.
Stewart Mitchell, storico e ricercatore volontario presso il Gordon Highlanders Museum di Aberdeen, ha scritto un nuovo libro, Fighting Through to Anzio, che dipinge un quadro potente delle perdite subite da due battaglioni composti da cittadini soldati o cosiddetti “guerrieri del fine settimana” ai cui ranghi furono aggiunti giovani coscritti. Tuttavia, se questi uomini dei Gordon Highlanders (6° Battaglione e 1° Battaglione London Scottish) erano spesso inesperti, erano tutt’altro che carenti in galanteria, risolutezza e capacità di recupero mentre si facevano strada attraverso la Sicilia e sul suolo italiano nell’ottobre 1943, dove furono gettati nel “tritacarne” della battaglia di Montecassino. Fu presto ovvio che non ci sarebbe stato un trionfo immediato poiché entrambe le parti si erano impegnate a lungo termine. La notte del 23 gennaio, in un attacco di compagnia sul crinale di Damiano, tutti gli ufficiali e i sottufficiali anziani rimasero vittime. Cinque uomini stavano avanzando lungo il ripido pendio nell’oscurità quando una mitragliatrice pesante nemica aprì il fuoco. Senza esitazione, George Mitchell caricò su per la collina, da solo, attraverso l’intenso fuoco di Spandau, raggiunse la posizione nemica, sparò a un tedesco e colpì con la baionetta l’altro. Proseguì mettendo a tacere altri tre punti forti tedeschi, uccidendo o catturando gli occupanti. Ma, poco dopo, un prigioniero tedesco prese un fucile e sparò e uccise Mitchell, a cui fu assegnata postuma la Victoria Cross. Questo fu l’unico riconoscimento assegnato a un Gordon Highlander durante la campagna d’Italia. Ma riassunse il coraggio dimostrato da così tanti soldati, anche se l’elenco delle vittime aumentava e le tombe nei cimiteri italiani si riempivano gradualmente di nomi scozzesi.
Il lavoro di Mitchell racconta come una delle perdite più tristi sia stata quella dei gemelli, Thomas e John Cairncross, di Newburgh, nel Fife, che erano con gli scozzesi di Londra (Gordon Highlanders) quando morirono insieme ad Anzio, all’età di soli 19 anni. Al sergente John Thom, di Huntly, nell’Aberdeenshire, fu concesso un permesso speciale per incontrare suo fratello maggiore George, anch’egli in servizio nell’esercito degli Stati Uniti ed era emigrato nel New Jersey 14 anni prima. I fratelli avevano molto di cui parlare ma, purtroppo, non c’era tempo per le conversazioni che desideravano. Appena due giorni dopo il loro ricongiungimento, George fu ferito a morte.
Questi due battaglioni Gordon Highlanders hanno avuto un ruolo importante nella battaglia di Anzio. Poco meno di due settimane dopo lo sbarco anfibio, i tedeschi lanciarono un massiccio contrattacco.
“Le unità in difesa, adiacenti al 6° Gordon, furono invase, esponendo i Gordon ad un attacco diretto da parte dei carri armati Tiger e della fanteria tedeschi. Tuttavia, nonostante abbiano subito quasi 400 vittime, resistettero finché non furono rinforzati dai loro “fratelli del reggimento”, il 1° battaglione londinese scozzese, (Gordon Highlanders). “Poi contrattaccarono e subirono più di 200 vittime, ma impedirono ai tedeschi di sfondare, il che sarebbe stato catastrofico”.
“C’erano così tante storie toccanti che mi hanno davvero fatto capire quanto sia devastante la guerra per le famiglie comuni”. “Isabella Milton era sposa da appena 17 giorni quando salutò il marito da Keith nel Banffshire, nel 1939. Non lo aveva quasi visto nel periodo intermedio quando arrivò la notizia che Francis era stato ucciso ad Anzio. “Stava ancora soffrendo per la morte di suo fratello, William Mackie, che fu ucciso a Singapore mentre prestava servizio con il 2° Gordon e non c’erano nemmeno notizie del fratello di suo marito, John, scomparso dopo la caduta di Singapore.
“Nell’arco di soli due giorni ad Anzio i Gordon ebbero circa 600 vittime tra morti, feriti e catturati. Possiamo dire che 21 delle persone uccise provenivano da Aberdeen, Aberdeenshire e Banffshire, mentre altri provenivano dalle vicine Moray, Angus e dalle Highlands. Non è possibile dire quanti degli altri provenissero dalla zona nordorientale perché non conosciamo i loro indirizzi, solo i loro nomi. Ma sono andati laggiù a combattere per gli Alleati e non dovremmo mai dimenticare quanti di loro hanno dato la vita.
Molte storie di queste pagine restano impresse nella mente. Come quando si scoprì che, in una chiamata di uomini che si univano ai London Scottish, il soldato semplice David Allan, di Aberdeen, aveva solo 16 anni. Non poteva essere un combattente, quindi divenne barelliere e si dedicò a quel ruolo con distinzione. Tuttavia, quando successivamente una mina esplose, uccise due uomini e ferì a morte David. Fu il più giovane Gordon Highlander a morire durante l’intera Seconda Guerra Mondiale. E Fighting Through to Anzio è un giusto tributo a questi ragazzi coraggiosi”. Il libro sarà presentato il 26 ottobre.