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Don Ciotti ad Anzio: “Non si può restare in silenzio di fronte alle mafie”


Sala piena oltre le attese all’Hotel Garda di Anzio per il convegno organizzato dai Lions Club Anzio Nettuno Host contro mafie e corruzione. A relazionare sul tema il magistrato Franco Roberti che ha rivestito il ruolo di Procuratore Nazionale Antimafia, attualmente parlamentare europeo, e di Don Luigi Ciotti, che ha sottolineato il traffico incredibile sulla Pontina. Don Ciotti è noto anche all’estero per le sue battaglie contro i sistemi mafiosi, fondatore dell’Associazione “Libera dalle mafie” e del “Gruppo Abele”.
Il magistrato ha illustrato quali sono gli strumenti legali necessari a contrastare il fenomeno e sottolineato come lo Stato debba investire le sue migliori risorse contro la corruzione, fenomeno ampiamente sottovalutato.
L’Associazione Lions Club Anzio Nettuno Hos con questa iniziativa ha voluto contribuire al contrasto dei fenomeni mafiosi promuovendo la cittadinanza attiva.
In sala il prefetto di Anzio Antonella Scolamiero, il prefetto di Nettuno Antonio Reppucci, tutti gli esponenti delle forze dell’ordine locali e tanti politici. Il dottor Marchiafava, in ampia delegazione del Pd di Anzio e di Nettuno, e il mondo associativo. “Arrivo da Torino, sapete che ci sono momenti nella vita in cui tacere è una colpa è parlare un dovere morale e un imperativo etico. Dobbiamo alzare la voce è non tacere. Dobbiamo sentire la responsabilità di prendere parola davanti a certe situazioni. Il contrasto alla mafia ha cambiato passo, il fenomeno correttivo è stato a lungo sottovalutato ma oggi la mafia è più forte perché l’opinione pubblica è indifferente. È impressionante vedere le associazioni mafiose presenti a Roma e nel Lazio e qui ad Anzio e Nettuno, serve conoscenza e consapevolezza dei loro affari e della loro economia, della droga mentre non si fa più prevenzione. Il gioco d’azzardo che sta diventando una piaga tra i giovani. In questo senso si deve fare di più. Dove di può fare affari la mafia arriva, c’è tanto denaro da riciclare, su questo si deve indagare. Ci sono professionisti del malaffare che lavorano costantemente per il crimine, anche se la maggior parte delle persone sono oneste non basta. Si sta imponendo un modello culturale. Il male esiste e va affrontato e il primo passo è riconoscerlo e chiamarlo per nome. La prima corruzione è quella delle coscienze, chi ha coscienza di se resterà sempre lontano dalla corruzione. Bisogna schierarsi contro il male, le persone neutrali e chi mormora sono i più  pericolosi in questo percorso. Ricordiamoci che la maggioranza delle persone sono degne e i criminali sono la minoranza, dobbiamo ricordarci che le Istituzioni sono sacre e vanno difese, a partire dalla scuola. Parlo ai sindaci, ai consiglieri comunali, molti sono impegnati e ce la mettono tutta, altri no è questi vanno tenuti lontani”.