Un convegno di grande interesse quello organizzato ieri a Nettuno, nell’ambito del Wine Festival, nella sede dell’Enoteca 1821 della Cantina Divina in pieno centro a Nettuno. In discussione i Cambiamenti climatici e i vitigni autoctoni, quale futuro?
Dopo i saluti del Prefetto Antonio Reppucci, che ha dato il benvenuto agli ospiti delle delegazioni straniere e espresso parole di sostegno per un evento che ormai è un punto fermo del turismo e della promozione delle produzioni di eccellenza locali, ricordando come le due città di Anzio e Nettuno dovrebbero unirsi e superare antiche divisioni, nell’interesse di entrambe le comunità, a confrontarsi sul tema sono stati Mario Lomartire, presidente della Proloco Forte Sangallo e dell’Associazione Dove (Denominazione di origine dei Vitigni italiani), Claudio Della Millia, dell’Associazione Ristoratori in tavola, che non ha mancato di sottolineare come questa stagione estiva, per i territori di Anzio e Nettuno, sia stata in affanno ed abbia registrato una regressione rispetto agli anni passati. Sul tema è intervenuto anche Ovidio Pufu, Ministro consigliere dell’Ambasciata di Romania e Vittorio Sambucci, Vicepresidente della VIII CCP Agricoltura del consiglio regionale del Lazio.
IL convegno, iniziato alle 18 circa, è andata avanti fino alle 19,30. Ad intervenire sul tema, caro agli agricoltori, Luca Baione, Rappresentate permanente dell’Italia presso l’organizzazione mondiale di Meteorologia, Massimo Morassut di Crea Velletri, Giovanni Pica di Arsial, Marco Delli Zotti, enologo della Divina Provvidenza, Pierpaolo Pirone, Enologo della Cantina Bacco, Piero Riccardi, della Strada Cesanese di Olevano Romano, Marco Carpineti, della Strada del vino di Latina, Pina Terenzi, del Consorzio Cesanese del Piglio e Fabio Turchetti, giornalista. A moderare l’incontro Tiziana Briguglio.
In apertura dell’incontro sono intervento anche gli esponenti della Polizia stradale, che hanno presentato l’ufficio mobile che ha presidiato tutta la manifestazione di piazza.
Tutti hanno concordato che i cambiamenti climatici sono un rischio serissimo per le produzioni di eccellenza, che i danni per le coltivazioni sono già evidenti e che è importante intervenire, ma al momento non ci sono risposte concrete sul tavolo.
Anche il Prefetto Reppucci ha sottolineato che le soluzioni non possono essere solo nazionali, ma dovranno essere mondiali e che i Paesi più sviluppati, che per anni hanno avuto comportamenti scorretti nell’utilizzo dei sistemi produttivi inquinanti, oggi devono ‘mettersi’ una mano sulla coscienza quando chiedono sacrifici ai Paesi in via di sviluppo.
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