Riceviamo e pubblichiamo
“Come pendolare, lavoratrice e cittadina, non posso tacere di fronte alla “debacle” gestionale andata in onda il 23 agosto 2023 sui binari della Grande Stazione di Roma Termini ad opera della spa Trenitalia (holding FS), nella assoluta incapacità di gestire le operazioni di sua spettanza, in conseguenza dell’ennesimo investimento sui binari di Casilina: una totale assenza di protocolli (sarebbe bastata anche un minimo di lucidità mentale ed onestà) da attuare per evitare l’interruzione di servizio e le gravi ricadute sulle spalle di migliaia di persone abbandonate al proprio destino.
La cronistoria è presto fatta: come svariate centinaia di persone, sono salita su un treno alle 17:30 e ne sono scesa alle 23:10, per percorrere 39 km di una tratta della famigerata FL8 Roma-Nettuno.
Ammetto, dopo 3 delle quasi 6 ore in cui siamo rimasti in ostaggio delle ferrovie, hanno distribuito mezzo litro d’acqua e credo un biscotto per ciascuno dei fortunati che hanno fatto prima a raggiungere le hostess in testa al binario, non sufficienti per la folla di persone disorientate (e lecitamente infuriate) sulla banchina 12 di Termini. Banchina dalla quale abbiamo visto e udito tutta l’inadeguatezza e la superficialità di una gestione squalificata a fornire un servizio universale, sebbene certificata ISO 9001:2000 per la qualità, ISO 14001 per la gestione ambientale e OHSAS 18001 per la salute e sicurezza sul lavoro. Per le quali certificazioni, la Divisione Passeggeri Regionale ha dichiarato “di offrire una gamma di servizi in grado di soddisfare in maniera capillare le esigenze di mobilità dei viaggiatori, proponendo servizi di tipo metropolitano, regionale ed interregionale”.
Le questioni da chiarire ora sono:
- Perché le recinzioni lungo i binari della tratta urbana delle ferrovie sono discontinue, non manutenute, né presidiati gli accessi, per la sicurezza delle persone e del servizio?
- Perché il magistrato, dalle 17:30 che si è verificato il fatto, alle 22:30 stava ancora scattando foto sull’ultimo binario di Casilina, dove giaceva la persona investita, totalmente visibile dal nostro treno in scandaloso ritardo?
- Perché, degli almeno 4 binari esistenti a Casilina, non hanno permesso il transito dei treni regionali almeno sui due più distanti da quello interessato, come fatto per le Frecce e gli IC?
- Perché, anziché sospendere integralmente il servizio dei nostri ultimi 7 treni ad andare e altrettanti a tornare da Termini, non hanno immediatamente organizzato il servizio da Termini a Torricola con mezzi sostitutivi e da Torricola a Nettuno con i treni già presenti sulla tratta?
- Perché, solo dopo che abbiamo cominciato ad urlare sulla banchina del binario 12 (dove in schieramento massiccio giravano esercito e Polfer, inutili a fornire supporto alla gente), hanno ridotto sui display il ritardo virtuale da 120 minuti a 60 (poi diventati 80, poi 100) minuti per il treno delle 20:42, che alle 19 ci hanno garantito sarebbe partito?
- Perché dovremmo essere presi in giro e sequestrati a Termini nell’indifferenza delle forze dell’ordine?
- Perché continuavano a dare indicazioni contraddittorie sui display e per gli altoparlanti in stazione rispetto a quanto riferito dal personale di bordo e in contrasto assoluto con la realtà?
- Perché alle 19 circa hanno fatto sparire tutti i regionali dai display di stazione Termini e non davano soluzioni alternative per il ritorno a casa?
- Perché non è stato fornito un seppur minimo servizio sostitutivo da Termini per raggiungere Torricola o Campoleone, ma solo per Ciampino?
- Perché la regione Lazio non vigila su questioni del genere, sebbene la mancanza di corrette informazioni, di servizi sostitutivi adeguati e di approvvigionamento di acqua o cibo agli utenti sia ormai la regola garantita quando questi restino bloccati in stazione? Sulla FL8 i pendolari sono stati abbandonati a se stessi, se non fosse intervenuta la Protezione Civile.
- Cosa si deve pensare quando in situazioni come questa, anziché inviare protezione civile, esercito o qualcuno comunque fornito di patente e mezzo sostitutivo, agli utenti esasperati, stanchi alla fine di una giornata caldissima dopo il lavoro, vengono invece inviati degli agenti Polfer dotati di manganello?
- Perché, nella carta dei servizi di Trenitalia, la Regione ha ammesso la clausola che “il rimborso è previsto se in un mese il 10% dei treni previsti sulla tratta ha un ritardo superiore ai 15 minuti o è soppresso”, mentre sui treni a lunga percorrenza e AV il rimborso è a treno? Noi viaggiatori sui regionali non abbiamo uguali diritto e dignità?
Chiediamo gentilmente contezza di tutto questo alla Regione Lazio e ci attendiamo una risposta ufficiale, che non sia il solito scaricabarile di responsabilità, che assolve tutta la filiera di comando della holding e della regione.
Rosalba Rizzuto
Comitato Pendolari FR8a Carrozza