Ha tentato di importare 60 chili di coca pura destinata al litorale romano, in particolare alla zona di Ardea, Anzio e Nettuno. Con un passato da consigliere comunale ad Ardea, Andrea Meneghello era la persona giusta, per trafficare droga a livello internazionale risultando insospettabile, ma le cose sono andate diversamente. Le manette ai polsi di Meneghello, dipendente di uno stabilimento balneare, sono scattate, grazie alla squadra mobile allertata dalla “Brigata National Antidroga” dell’Uruguay. Un’inchiesta partita dalla direzione distrettuale antimafia della Calabria, passata per il Sud America e arrivata in Italia. L’uomo finito in manette faceva parte della cosiddetta banda dei surfisti. Il blitz è scattato all’estero durante un controllo di routine, lo scorso 23 maggio da parte della polizia uruguaiana ad alcuni pacchi in attesa di essere spediti da un corriere espresso internazionale. Il cane antidroga della narcotici uruguayana aveva segnalato un collo da spedizione che conteneva sei tavole da surf del peso di 104 chili. Nei vani interni, ognuna era piena di droga. Proprio in sud America, dove l’organizzazione aveva occultato nelle tavole da surf più di mezzo quintale di polvere bianca purissima, i corrieri come Meneghello, li chiamano i narcotrafficanti disperati. Vengono reclutati della criminalità organizzata per importare cocaina in grossi quantitativi cercando di passare inosservati. I narcos, d’accordo con il broker italiano che prepara il carico, utilizzano i mezzi più ingegnosi per nascondere la sostanza stupefacente. Fermati anche altri due cittadini di Ardea, Patrick Mauriello, Emanuele Di Pasquale arrestati in Portogallo, dove la cocaina doveva transitare prima di arrivare in Italia.