Home Cronaca Romeo resta in carcere, la psicologa: “Non controlla gli impulsi”

Romeo resta in carcere, la psicologa: “Non controlla gli impulsi”

Dalla Spagna la perizia psicologica traccia il profilo di Marco Romeo, in arresto per il femminicidio di Paula e indagato per la scomparsa e Sibora Gagani. Le autorità italiane hanno chiesto la collaborazione della Polizia di Stato per ampliare le indagini su Marco Romeo, l’uomo di 45 anni di Nettuno a cui sono attribuite le morti della sua ultima compagna, Paula, e di un’altra donna, Sibora Gagani. Entrambi gli omicidi sono avvenuti a Torremolinos, a Malaga in Spagna. Mentre la famiglia di Sibora, di cui si erano perse le tracce nel 2014, resta in attesa della conferma del test DNA per essere certi che si tratti del corpo trovato murato nell’appartamento di Romeo, l’assassino rimane in cella ed emergono anche i primi dettagli della perizia psicologica fatta in carcere. Invece sull’altra sponda del Mediterraneo, in Italia, gli inquirenti stanno esaminando altre sparizioni avvenute nella zona di Nettuno e nella provincia di Roma che possano essere ricollegabili alla mano violenta di Romeo.
Romeo è una persona con “mancanza di controllo degli impulsi” associata a gelosia e “bisogno di perdono” dopo quello che ha fatto. A dirlo è la preside del Collegio Ufficiale di Psicologia dell’Andalusia Orientale, Mariela Checa, e, come ha spiegato a EFE, ecco perché non è escluso che ci possano essere altri casi antecedenti al trasferimento in Spagna. Con i dati emersi dalla perizia su Marco, si può concludere che è “un tipico abusatore di sostanze con una grave mancanza di controllo degli impulsi, associata alla gelosia, e con tratti antisociali molto evidenti”. La perizia risponde anche ad un grande interrogativo: come potesse vivere la sua normale quotidianità dopo la scomparsa nel luglio 2014 di Sibora, che allora aveva 22 anni, sapendo che il corpo fosse all’interno di una cassetta di legno piena di calce dietro una doppia parete dell’appartamento dove viveva con lui. Questo comportamento rivela amnesia dissociativa. In termini psicologici, un modo per “proteggersi mentalmente”, dice l’esperta. Questa amnesia, che può verificarsi in pazienti che hanno vissuto un evento traumatico, fa sì che quell’evento sia “totalmente bloccato nel loro cervello”, e in questo modo “proseguono con la loro vita assolutamente normale, come è successo”. Il ritrovamento dopo 9 anni è stato possibile grazie ad una confessione spontanea dello stesso Romeo che ha poi ritrattato tutto. La Polizia spagnola ha perquisito l’abitazione condivisa da Marco e Sibora dopo che aveva dichiarato spontaneamente agli agenti, che lo sorvegliavano dopo l’arresto per l’omicidio di Paula, che la donna scomparsa era stata seppellita nella soffitta. La psicologa, specializzata nel delineare profili violenti e casi di cronaca, fa notare che “probabilmente la morte di Paula”, pugnalata a morte a 28 anni lo scorso maggio, “non si collega” la morte di Sibora. “Quel commento spontaneo in Questura, vedendo una sua foto scomparsa, e il mazzo di fiori che è stato ritrovato sul busto del cadavere hanno a che fare con il pentimento, poiché la collocazione dei fiori è un gesto che simboleggia chiedendo perdono, anche dopo il fatto”. Alla domanda se ci sarebbero state più vittime se Marco Romeo non fosse stato arrestato, lo psicologo risponde “probabilmente”, poiché “il soggetto non si rende conto della mancanza di controllo degli impulsi” e “dov’è il limite”.