“Dopo lo scandalo nel 2014 del blocco dei lavori per l’interdittiva antimafia della Ditta ICEM, incaricata dalla Regione Lazio dell’esecuzione dei lavori, il molo di Anzio, nelle intenzioni iniziali a protezione dei resti del porto neroniano, per tutti in città” il molaccio” in quanto deturpante della bellezza dell’area, è rimasto incompiuto e nel più totale degrado.
Le due amministrazioni di centro destra che si sono succedute, dei sindaci Bruschini e De Angelis, non si sono mai veramente interessate alla sorte di uno dei nostri gioielli di famiglia, che è appunto la spiaggia e i resti del Porto Neroniano.
La maggioranza di Candido De Angelis presentò in consiglio comunale una mozione volta a chiedere alla Regione una conferenza dei servizi per riqualificare l’orribile manufatto, e che impegnava il comune a costituirsi parte civile contro la ICEM (nel frattempo a processo per corruzione e turbativa d’asta insieme a diversi dirigenti della Regione, anche per i lavori riguardanti il molo) e infine per candidare tutta l’area archeologica e la spiaggia sottostante a patrimonio dell’UNESCO.
Correva l’anno 2020. Un paio di roboanti annunci stampa e non se ne fece niente.
Come opposizione, consci che niente potesse mitigare l’impatto negativo del mostro di cemento, ci esprimemmo a favore di un dibattito serio e approfondito su quella che potesse essere la miglior soluzione nell’interesse della città, fermo restando che la soluzione ottimale resterebbe sempre la demolizione e il ripristino dei luoghi
In foto come si presenta oggi l’area, degrado e pericolo che abbiamo ritenuto di portare all’attenzione della Commissione Straordinaria.
L’ ex sindaco De Angelis, oggi a casa per scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, che diceva di voler andare all’ONU per la biogas, non è riuscito ad andare nemmeno all’UNESCO per le grotte di Nerone”. Così in una nota stampa gli ex consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Anzio.
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