Il gruppo di Protezione Civile della Società Nazionale della Salvamento ODV di Nettuno PROCIV ARCI è stato attivato dall’Associazione Nazionale Prociv Arci Colonna Mobile venerdì 19 maggio, con partenza sabato 20 maggio alla volta di Forlì per mettersi a disposizione del COC di Forlì.
La squadra, composta dal responsabile Fausto Onori, gli operatori Simona Quinto, De Leonardis Marco e Ferrante Francesco, alle 7 è partita da Nettuno, per raggiungere la località assegnata, dove sono stati registrati, assegnati i compiti e la mattina di domenica 21 operativi a Forlì.
La squadra si è messa a disposizione del Posto di Comando dei VV.FF. indirizzandoci nella zona alluvionata.
Lo scenario che si presentato ai nostri occhi, era uno dei gironi danteschi, uomini e donne, giovani e non più giovani, sporchi di fango si muovevamo faticosamente nel fango che gli avvinghiava le gambe e che a stento riuscivano ad uscire da quel pantano. Con qualsiasi attrezzo cercavano di liberare la strada, di portarsi a fatica all’interno della abitazione, dove l’acqua in alcuni posti aveva raggiunto i quattro metri di altezza, seppellendo tutto.
Ai lati della strada, mucchi di materiali di ogni genere, a testimonianza della devastazione provocata dall’esondazione del fiume Montone.
Un andirivieni di mezzi di sococorso, di squadre di volontari che si passavamo tra le mani ogni genere di cose dalle più semplici alle più pesanti, dentro i piani interrati dove bisognava fare presto a togliere tutto, prima che la fanghiglia di solidificasse e divenisse come il cemento.
Non possiamo dimenticare, la dinamicità con cui le persone si muovevano per poter fare qualcosa. Anche se non si conoscevano, lavoravano in armonia, senza indulgiare su ogni cosa che c’era da fare. In un’abitazione di due medici, marito e moglie ormai in pensione, c’era preoccupazione perché non avevano nessuno che potesse aiutarli, un attimo dopo, la villa era piena di volontari che chiedevano se potevano dare una mano. Nello sbomgero della cantina e del piano terra, sono state ritrovate alcune bottiglie di vino anche pregiato, allora la signora, le ha pulite dal fango, ha preso dei bicchieri, stappato le bottiglie e offerto il vino a tutti, dopo due giornate di lavoro, un momento per sdrammatizzare. La nostra squadra ha partecipato alla pulizia di questa villa, insieme ad una seconda villa. Poi abbiamo coordinato i lavori nella parrocchia di San Benedetto, spalando il fango insieme a tanti giovani volontari. A tutti, abbiamo imparato come si usava un badile, nessuno l’ho aveva fatto prima. E via per un altro intervento. La nostra Simona, una maestra della scuola primaria da poco entrata nella nostra associazione, con vero senso di altruismo si è buttata a capofitto in quello che riteneva giusto fare per gli altri, essendo veramente da esempio anche per noi più anziani. Lei ci ha dato supporto, portandoci acqua, qualche biscotto oppure andando a prendere degli attrezzi che avevamo sul nostro pickup ed ha usato il badile e portato la carriola piana di fango, non l’abbiamo vista mai stanca. Quando si è resa disponibile per partire, ghi ho detto: Simone, tu vieni. Poi deciderai se rimanere, o andare via dalla nostra associazione, questa per te è la cartina tornasole. Ebbene, ha deciso di rimanere. Siamo, comunque ritornati stanchi, ma con un bagaglio pieno di emozioni e la consapevolezza che essere nella Protezione Civile deve essere un orgoglio per chi ne fa parte. Ci rivolgiamo a tutti coloro che voglio dedicare parte del loro tempo libero per divenire Volontari della Protezione Civile, noi facciamo la differenza.