Home Cronaca Processo Tritone, i Comuni di Anzio e Nettuno ammessi come parte civile

Processo Tritone, i Comuni di Anzio e Nettuno ammessi come parte civile

Udienza del processo Tritone oggi al Tribunale di Velletri. Nell’udienza presieduta dal giudice Silvia Artuso, si è deciso sulla costituzione di parte civile nel processo “Tritone” proposta dai Comune di Anzio e Nettuno e dal sindacato Cgil Roma Sud.
Sul banco degli imputati, della locale di ‘ndrangheta che nel 2022 è stata colpita dall’operazione di DDA e Carabinieri di Roma che ha portato a 65 arresti e allo scioglimento per infiltrazioni mafiose delle due amministrazioni. Erano già costituite parti civili Assocrimine, l’associazione “Antonino Caponnetto” e la Regione Lazio, il Tribunale era chiamato a esprimersi sulla richiesta di Anzio, Nettuno e sindacato. Richieste che, secondo la Legge Cartabia, sono state presentate tardivamente in quanto il nuovo dettato normativo prevede che sia fatta in sede di udienza preliminare, tuttavia a nessuno dei tre organismi è arrivata la notifica dell’inizio del processo, con una distinzione. Secondo il Tribunale di Velletri, infatti, mentre i Comuni di Anzio e Nettuno sono parte offesa e dunque avevano diritto a ricevere la notifica, la Cgil Roma Sud Pomezia Castelli non è stata considerata allo stesso modo, per questo infine è stata esclusa.
I Comuni di Anzio e Nettuno sono stati invece ammessi, perché le contestate associazioni mafiose hanno contribuito al mutamento della pace sociale delle due comunità e uno dei cosiddetti capi nonché imputato, aveva contatti diretti con esponenti della pubblica amministrazione di Anzio e Nettuno, con le conseguenti infiltrazioni nei due Enti.
A conclusione, il Tribunale di Velletri ha dichiarato aperto il dibattimento. Il Pm Giovanni Musarò ha chiesto l’esame dei testimoni, compresi i cinque collaboratori di giustizia. La prossima udienza è stata fissata all’8 giugno.