Emergono dettagli sconcertanti su Marco Gaio Romeo, 45 anni di Nettuno, arrestato in Spagna per l’omicidio della ex fidanzata e madre di suo figlio. Marco è sospettato dell’omicidio di Sibora Gagani, scomparsa 9 anni fa a Torremolinos dopo essere partita con lui da Nettuno (ha confessato il delitto per poi fare marcia indietro), ed è stato denunciato da due donne, sempre in Spagna, per violenza domestica e aggressione ed è sospettato di altre sparizioni, sia in Italia che in Spagna.
Marco Romeo è letteralmente fuggito da Nettuno, dove era noto alle forze di polizia per il carattere violento e per il consumo di sostanze stupefacenti.
Nessuna delle persone che lo hanno conosciuto sono rimaste sorprese di quello che è accaduto.
Marco Romeo, che qui tutti chiamano Gaio, aveva capito di essere sotto il monitoraggio delle forze di polizia ed ha deciso di cambiare aria. Prima è andato a Furtevenura, per un paio d’anni, poi è tornato a Nettuno dove, poco dopo, ha conosciuto Sibora Gagani che era in fuga dall’Albania ed era venuta in Italia per cambiare vita. Gli amici di Sibora le hanno sempre sconsigliato questa frequentazione con un ragazzo noto per l’uso di droga e per il carattere violento, ma lei è andata a vivere con lui in zona Cretarossa a Nettuno. Poi la decisione di avviare una nuova vita insieme a Torremolinos. Ma quello che doveva essere un nuovo inizio, ora si teme che sia stata invece la fine per Sibora. Marco ha avuto 9 anni di vita in libertà dopo la scomparsa ed è stato, purtroppo, un altro delitto a bloccare, si spera per sempre, la sua carriera criminale.
Secondo la stampa Spagnola Romeo si è rifiutato di testimoniare davanti agli agenti del Gruppo Omicidi della Polizia di Stato spagnola, che sta indagando su di lui per aver accoltellato a morte Paula. Ma mentre usciva dal suo ufficio, dirigendosi verso le celle, è passato davanti a un tabellone che mostrava la foto di Sibora Gagani e ha detto verbalmente alla polizia che il corpo di Sibora era nascosto tra le pareti dell’appartamento in cui viveva a Torremolinos. Si è persino offerto di condurre gli investigatori nel luogo esatto in cui aveva nascosto il suo corpo. Lo scorso lunedì 22 maggio, una ventina di agenti, accompagnati dalla commissione giudiziaria, sono entrati nell’abitazione alla ricerca del corpo di Sibora o di qualche indizio che ne chiarisse l’ubicazione. Gli investigatori hanno utilizzato rilevatori e anche praticato fori in diverse parti del pavimento e inserito telecamere per verificare se ci fossero resti umani nascosti tra le pareti. Alla fine, non hanno trovato alcun indizio sulla presenza del corpo della donna. Sibora si trovava in Spagna con un documento italiano falso.