Oltre mille studenti alla marcia della Legalità organizzata questa mattina a Nettuno. Il raduno in via della Vittoria, ai giardinetti dietro la posta, è stato protetto dalla presenza di Carabinieri, Polizia e Polizia locale, che hanno seguito il corteo dall’ufficio postale fino al Santuario di Nostra Signora delle Grazie. A prendere parte all’iniziativa, organizzata dai ragazzi di due comuni commissariati per infiltrazioni mafiose, l’Itis Trafelli, con l’adesione immediata dell’Apicio Colonna Gatti, del Segneri e dell’Emanuela Loi, oltre agli studenti anche i Dirigenti scolastici e la Commissione prefettizia di Nettuno. In testa al corteo erano presenti i Commissari Antonio Reppucci e Gerardo Infantino.
“Questa è la nuova generazione” ha commentato una donna guardando il corteo di studenti che ha voluto farsi vedere e sentire al centro cittadino, nella Gionata simbolo della strage di Capaci “per essere testimonianza della lotta alle mafie e per schierarsi sempre dalla parte della legalità” come ha detto proprio il prefetto Reppucci, infaticabile nel prendere parte ad iniziative per la legalità su un territorio in cui bisogna recuperare il senso di giustizia e delle giuste procedure Amministrative.
“I giovani presenti oggi sono germogli che dimostrano una nuova sensibilità nella lotta alle mafie. Io sono ottimista perché questi ragazzi diventeranno testimoni degli anticorpi della società alla criminalità. Come diceva Falcone, questi fenomeni criminali hanno avuto un inizio e avranno una fine” ha detto il Prefetto Repucci.
“Oggi 23 maggio, ricordiamo le vittime delle mafie. La cosa più bella e vedere tutti questi ragazzi degli istituti superiori di Nettuno riuniti insieme. I giovani sono partecipi e dimostrano di essere attori protagonisti del loro futuro” ha aggiunto il Dirigente del Trafelli.
“È importantissimo coinvolgere le nuove generazioni, sono il nostro futuro, noi crediamo in loro e la scuola ha il compito di essere un punto di riferimento di Legalità per il territorio di Nettuno. Ricordare il 23 maggio insieme ai giovani è un dovere per farli essere partecipi e testimoni del miglioramento di questi comuni” ha sottolineato la Dirigente Renata Coppola.
“Oggi stiamo raccogliendo i frutti di un importante lavoro fatto nelle nostre scuole – ha concluso Gennaro Bosso – Rita Tria diceva ‘Le loro idee camminano sulle nostre gambe’, oggi le idee di quei grandi eroi che hanno combattuto la mafia camminano sulle gambe dei nostri ragazzi”.
Impossibile non pensare al giudice Giovanni Falcone, fatto esplodere dalla mafia con una bomba insieme alla moglie e agli uomini della scorta durante tutta la marcia. Un gesto vile quello della criminalità contro un uomo di legge e di giustizia che non si è fermato davanti a nulla per far comprendere alla Sicilia e all’Italia che la mafia, il crimine, sono il male e si possono sconfiggere. Oggi sono stati gli ragazzi scesi in piazza a Nettuno, a fare presente, ancora una volta, che la mafia non ha vinto e non può vincere, che la criminalità organizzata che vive di violenza e sfruttamento delle debolezze altrui è inaccettabile. I giovani ci sono, e non è poco.
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