La giornalista italiana Emanuela Irace, di Nettuno, è stata arrestata ed espulsa in Turchia, dove si era recata per seguire le elezioni. Il 14 maggio è stata una giornata elettorale anche in Turchia, dove gli anni passati si è parlato di brogli ( e anche in questi giorni i dubbi sulle reali garanzie democratiche sono tanti). Consultazioni di peso perché alcune forze di opposizione ad Erdogan, forse per la prima volta, nutrono la speranza di batterlo.
La giornalista Emanuela Irace, esperta di Medio Oriente e che negli anni ha seguito anche diversi conflitti bellici nell’area, era giunta in Turchia per lavorare ma le cose sono andate diversamente. La giornalista è stata fermata all’aeroporto Sabiha Gökçen di Istanbul e trattenuta per più di 5 ore per poi essere subito espulsa dalla Turchia.
“Riteniamo inaccettabile che uno stato membro del Consiglio d’Europa violi apertamente il diritto dei giornalisti a svolgere la propria professione e il diritto dell’opinione pubblica europea ad essere informata” ha dichiarato in un comunicato Uiki Onlus che ha sottolineato.
L’associazione di solidarietà con il popolo curdo ha espresso sincera solidarietà a Emanuela Irace e ferma condanna del “governo turco per questa censura, invitando l’opinione pubblica tutta a pretendere rispetto per il proprio diritto all’informazione”.
Al momento non si conoscono le ragioni del provvedimento per cui verrebbe negato il permesso alla giornalista di entrare in Turchia. Emanuela Irace è stata anche schedata senza che si facesse chiarezza sul motivo di questo comportamento che sembra improntato ad una totale censura sulle procedure elettorali e sul dissenso interno.