“Siamo molto delusi per quanto accaduto, questa biblioteca per noi era diventata da qualche anno un vero e proprio punto di riferimento e ora ci è stata negata nuovamente la possibilità di frequentarla”. Questa è la viva voce di un nutrito gruppo di ragazzi che studiava alla biblioteca comunale del Chris Cappell di Anzio ma che, dallo scorso 24 aprile ha visto ridotto drasticamente il suo orario di apertura, creando rabbia e malcontento tra gli utenti. Dalle 10 ore consecutive di apertura al pubblico, infatti, si è passati ad un orario ben diverso, che prevede l’apertura solo al mattino fino alle 13.30 e due pomeriggi a settimana fino alle 17.30. La decisione è stata presa dal Comune commissariato che pare abbia voluto effettuare un taglio alla spesa, sacrificando la cultura.
“Non capiamo proprio – spiegano i ragazzi attraverso il loro portavoce Francesco – perché abbiano deciso di togliere uno dei pochi servizi che a nostro avviso funzionava davvero. Noi qui ci sentiamo come a casa, non solo possiamo studiare in tranquillità ma era diventato anche un luogo di ritrovo essendo aperto dalle 9 alle 19. Ora sinceramente ci stanno togliendo questa possibilità e non comprendiamo il motivo, visto che si parla tanto di favorire la cultura e poi la prima cosa che viene sacrificata è proprio il luogo della cultura per eccellenza. Ci piacerebbe incontrare personalmente i commissari e fargli capire che questo è un servizio fondamentale che non va tolto”. I ragazzi hanno spiegato che non intendono darsi per vinti e che proveranno con tutte le loro forze a far valere le loro ragioni. Prima di questa chiusura improvvisa, alcuni dei ragazzi avevano anche firmato un protocollo d’intesa con il Comune per rendersi disponibili, in qualità di volontari, a coprire le ore nelle quali mancava il dipendente comunale ed aspettare l’arrivo del personale messo a servizio dalla Fondazione Chris Cappell. Ma ad oggi, hanno deciso di revocare questo accordo, perché si sono sentiti in qualche modo traditi e messi da parte.