“Merita un plauso la mobilitazione di “Nettuno in tavola”, l’associazione dei ristoratori e della Proloco “Forte Sangallo” per ampliare l’allestimento delle luminarie per la processione di Maggio, ma non si deve gettare la croce addosso alla commissione prefettizia se quest’anno l’allestimento sarà più sobrio. Perché se questo avviene è sempre a causa di quanto accaduto qualche mese fa, ovvero la caduta prima e il commissariamento poi dell’amministrazione di centrodestra che malgovernava la nostra città. Un fallimento dovuto sicuramente all’incapacità e vedremo poi, essendo garantisti, se c’era anche altro, visto che lo scioglimento è avvenuto per infiltrazioni della malavita. La nostra città ha pagato e pagherà ancora per mesi, se non anni, il disastro commesso dai vari personaggi politici della destra locale coinvolti nell’amministrazione Coppola. E questo problema delle luminarie per la processione di Nostra Signora delle Grazie non è la prima e purtroppo non sarà l’ultima umiliazione che Nettuno dovrà subire nei mesi a seguire. Da parte nostra rilanciamo l’appello a sostenere la raccolta fondi per coprire tutto il percorso della processione ma riteniamo giusto evidenziare le responsabilità di chi ha, con il suo fallimento, reso necessario l’intervento delle associazioni che si sono interessate per porre rimedio alla situazione attuale. Poi un’altra cosa ci balza all’occhio: l’assenza ingiustificata dell’altra proloco da questa mobilitazione, forse già alle prese con il dopo Bolkestein”. Così in una nota stampa gli ex consiglieri di opposizione a Nettuno Roberto Alicandri, Luigi Carandente, Marco Federici, Waldemaro Marchiafava, Mauro Rizzo, Daniele Mancini e Simona Sanetti.