L’estate è alle porte e, in questo 2023 porta con se un carico di problemi irrisolti che peseranno molto sui servizi e sulla gestione. A maggio i balneari torneranno operativi, in quella che potrebbe essere l’ultima stagione con l’attuale assetto proprietario.
Alle problematiche legate alle normative europee che impongono entro dicembre, di mandare a bando tutte le concessioni demaniali, si aggiunge il caro bollette, la crisi economica, l’inflazione che hanno portato ad un diffuso aumento dei costi e delle spese ma hanno lasciato inalterato il potere di acquisto degli italiani.
In questo scenario sono annunciati e generalizzati gli aumenti dei prezzi per i bagnanti, del 10% circa, negli stabilimenti balneari da Ostia a Nettuno e in tutta la Provincia pontina. Servizi fermi e nessun rinnovamento, perché è folle investire in un’attività che in pochi mesi si rischia di perdere, ma aumenti in alcuni casi anche consistenti per ombrelloni, sdraio, lettini, ma anche nel servizi di ristorazione.
”Non riusciamo a fare investimenti di riqualificazione – ha commentato alla notizia dei rincari Riccardo Di Luca, responsabile del Lazio della Base Balneare – se non per l’ordinaria manutenzione per colpa della Bolkestein, e a questo vanno sommati gli stabilimenti distrutti dalle ultime mareggiate: abbiamo considerato circa 15 milioni di euro di danni da riparare”. In questa situazione si stima che i prezzi giornalieri di un ombrellone e due lettini si attesteranno tra i 25 e i 30 euro per i comuni di Fiumicino, Anzio e Nettuno, così come la gran parte del Sud della Provincia di Latina da Sabaudia a San Felice, fino a Sperlonga, Formia e Gaeta. Ancora più cara Ostia dove si va dai 30 ai 35 euro per qualche ora in spiaggia.