Home Politica Alicandri: “Il nuovo codice per gli appalti: un assist al malaffare”

Alicandri: “Il nuovo codice per gli appalti: un assist al malaffare”

“Il nuovo codice degli appalti, voluto dalla coppia Salvini-Meloni, sarà un grande strumento per consentire favoritismi e clientele. Questo è quanto afferma l’Anac, l’organismo anticorruzione e come addetto ai lavori non posso che essere totalmente d’accordo. D’ora in poi, infatti, i comuni potranno affidare direttamente, quindi senza gara d’appalto, lavori per un valore fino a 150 mila euro. Mentre per interventi fino a 1 milione di euro basterà invitare 5 imprese e fino a 5 milioni di euro 10 imprese. Il tutto sempre senza bandi. Un vero e proprio tradimento nei confronti di tutti coloro combattono tutti i giorni per la legalità e la trasparenza. Un grande assist per le mafie e per le ditte che hanno per proprietari gli amici degli amici. Ma non finisce qui, il nuovo codice degli appalti renderà anche possibili i subappalti a cascata, senza limite. Anche su questo l’Anac ha fatto notare, che l’effetto dei subappalti è di portare molto spesso ad un progetto esecutivo molto diverso dalle aspettative del comune, con il risultato di non perseguire l’interesse pubblico ma solo i guadagni dell’impresa “amica”, che inizierà una lunga trattativa con gli uffici con il conseguente aumento dei costi. Insomma con la scusa di rendere più veloci i lavori pubblici, cosa teoricamente giusta, nella realtà dei fatti si abbassa la guardia sui controlli per la gioia della malavita, dei corrotti e dei corruttori. Secondo stime del Sole 24 Ore, dopo questa riforma, oltre il 98% dei lavori potranno essere assegnati senza un regolare bando di gara. Insomma l’ennesimo schiaffo di questo governo a chi nei comuni come il nostro, sciolto per infiltrazioni della malavita, tutti i giorni tiene alta la bandiera della trasparenza e della legalità. L’ennesima dimostrazione che questo governo riesce ad essere implacabile e feroce coi deboli ma indossa la maschera del tenero agnellino contro la malavita e la corruzione”.
Roberto Alicandri