Riceviamo e pubblichiamo
“Non tutto è oro… Parlo dell’accordo raggiunto per la cessione di una porzione della balconata, ultimo varco libero sul lungomuro (non lungomare) verso Anzio. Per la storia, aprimmo la scala nel 1997 e venne fruita dai cittadini fino al 2010 quando il Vaticano invece di donarla ai nettunesi la vendette,ad una cifra risibile (35000 euro per circa 1000 mq sul mare). Vaticano da cui il Comune, aveva acquistato già l’altra parte del compendio, la Divina provvidenza negli anni settanta. Divina provvidenza peraltro collegata attraverso un tunnel al mare. L’accordo con la proprietà ricalca quello con Chiavetta del 2012, mai realizzato. Raccogliemmo centinaia di firme e Chiavetta riaprì. La proprietà si rivolse al TAR che invece diede ragione al Comune e confermò la natura pubblica e la servitù del passaggio. Raccogliemmo centinaia di firme per la riapertura e denunciammo il Sindaco Coppola, per non aver ottemperato alle norme regionali sugli accessi al mare. Coppola, dopo aver tentato l’accordo con i proprietari per riaprire la vecchia scala, decise per l’esproprio (che non sarebbe costato molto) ed il restauro da parte del comune, finanziandolo con 54000 euro. Il progetto fatto predisporre dall’Ufficio tecnico comunale prevedeva, oltre al ripristino dell’antica scala (già consolidata dal sottoscritto e dal sindaco Chiavetta) un’ampia balconata a mare e un ascensore per raggiungere la spiaggia. La riapertura di quella scala sarebbe stata l’unica soluzione, pronta, per far scendere al mare i cittadini. Ora i soldi verranno spesi per realizzare una nuova scala a fianco di quella antica (e quale Soprintendenza approverà un tale scempio) solo dopo però che la proprietà avrà messo in sicurezza un costone in R4 (tipo Ischia). E fra 5 anni la proproetò rientrerà in possesso di quanto ceduto al comune”.
A prendere posizione l’ex Sindaco di Nettuno Carlo Conte.