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Rossano Mauti di Anzio, sul podio nella Gran Fondo Fara in Sabina di domenica

Domenica 26 marzo è arrivata la prima vittoria stagionale di Rossano Mauti di Anzio. Il ciclista dell’AP07 Team, campione italiano di gran fondo in carica, ha conquistato il gradino più alto del podio nella Granfondo Internazionale ‘Città di Fara in Sabina’, uno degli appuntamenti più importanti del Centro-Sud. Con più di 800 ciclisti partecipanti e nomi del calibro di Giuseppe Orlando (arrivato secondo), Tommaso Elettrico e Manuel Buongiorno, la competizione ideata da Paolo Imperatori ha rappresentato per Rossano il momento ideale per prendersi la vittoria che nelle scorse quattro uscite (due secondi posti e terzo posto) era sfuggita di poco.
LA GARA
Mauti è uno scalatore puro, motivo per cui il tracciato reatino (con pochi tratti in pianura) si presentava ai suoi occhi come un piatto delizioso, pronto per essere gustato. Il primo distacco con il grosso dei partecipanti veniva segnato alla terza salita, il Muro Pizzo: tra di loro c’era Rossano, che si manteneva fresco e lucido anche quando al traguardo mancavano ancora 40 km e tanti suoi rivali iniziavano a pagare il conto presentato dalla stanchezza. In uno degli strappi che seguivano una discesa, l’atleta del team capitanato da Andrea Petricca guadagnava 20 secondi sugli inseguitori, facendo scintille sui pedali e allungando il gap che nella volata finale ormai si era fatto robusto. Alla linea d’arrivo, Rossano arrivava da solo, come piace a lui, con 48 secondi di vantaggio sui rivali, mentre lo speaker urlava ‘Un uomo solo al comando’, e i genitori del ragazzo di Anzio si lasciavano andare a una sincera commozione per la prima vittoria stagionale di quel ragazzo che due anni fa aveva rischiato di mollare tutto e aveva ricominciato a gareggiare dopo aver fatto il commesso in un supermercato, spinto dalla visione del manager di AP07 Andrea Petricca. “Abbiamo lavorato tanto per raggiungere questo risultato, la vittoria mi mancava da un po’ ma sapevo che sarebbe arrivata – racconta emozionato l’atleta di Anzio – E’ stata una gara, dura, contro avversari tosti e perciò mi dà tanto morale. Posso e devo crescere nella convinzione mentale”. Una cosa è sicura, lo garantisce Rossano: “Queste gare sono molto più difficili da interpretare di quelle che facevo prima, visto che le squadre attrezzate sono poche”.
I NUMERI
I numeri non dicono tutto nello sport, ma possono dire molto. Motivo per cui Andrea Petricca si sofferma a spiegare qualche dato del suo pupillo, che ha mantenuto uno standard atletico elevatissimo nel corso di tutta la gran fondo reatina: “La gara prevedeva un tracciato di 118 km e 2400 metri di dislivello, che Rossano ha terminato in 3 ore e 19 minuti, mantenendo una velocità media di 35.5 km/h – racconta il fondatore di AP07 – I watt massimi prodotti sono stati 903, quelli medi normalizzati 290, il tutto con una frequenza cardiaca media di 169 battiti al minuto, con un picco di 190 battiti: se consideriamo che Mauti pesa solamente 58.5 kg, ne esce un quadro portentoso”. La matematica non è un’opinione: Rossano ha pedalato con un rapporto di 4.95 watt/kg per tutta la gara. Nelle cinque salite a Fara in Sabina, non è mai andato sotto i 290 watt medi (toccati nella prima, la Talocci, chiusa in 14’14”). Al Muro Pizzo, tratto in salita lungo 4 km, Rossano è andato a 325 watt medi. Per fare un confronto, nel percorso medio della Maratona delle Dolomiti vinto da Mauti la scorsa estate, il ragazzo aveva segnato 756 watt massimi e una potenza media di 245 watt: all’epoca il rapporto watt/kg era ‘solo’ di 4.54. Tutti questi dati mostrano la grande crescita di Mauti in poco meno di un anno (grazie al grande lavoro di Paolo Alberati), e sono di ottimo auspicio in vista del prossimo appuntamento, ossia la 26esima edizione della Granfondo Via del Sale, a Cervia in Romagna. Una tappa importantissima per l’annata ciclistica dello Stivale, con 5000 partecipanti attesi e più di 28mila spettatori a fare il tifo, in particolare durante la scalata della leggendaria Cima Pantani; Rossano prenderà parte al percorso lungo. “Adesso la testa va alle colline romagnole – sorride Petricca – Alla Via del Sale cercheremo di mantenere alte la soglia dell’attenzione e la voglia di rimanere primi”.