Home Attualità I gestori del Campo della memoria: “Offese ai caduti, le scuse sono...

I gestori del Campo della memoria: “Offese ai caduti, le scuse sono doverose”

(riceviamo e pubblichiamo)
Il 25 marzo 2023, ricorrendo il XXX anniversario dall’inaugurazione del Campo della Memoria di Nettuno, in ricordo degli eroici Combattenti italiani che con grande sacrificio di sangue tennero testa per mesi alle soverchianti forze anglo-americane sbarcate sulla costa laziale, si è tenuta una cerimonia rievocativa, con lo scopo di ricordare i Caduti, di onorarne la memoria storica, e soprattutto, di celebrare una Santa Messa in suffragio, quale manifestazione di quella “pietas” che, dai tempi biblici di Omero, si deve indiscriminatamente a tutti i Morti in battaglia.
Inopinatamente, con una surreale innovazione rispetto alla prassi osservata nel trentennio in parola, il Ministero della Difesa, secondo quanto emerge da comunicazioni ufficiali proposte in giornata, ha proibito la celebrazione del sacro rito e la contestuale presenza dei Labari per il fondamentale momento partecipativo alla liturgia dell’Elevazione. Lo sconcerto è stato naturalmente plebiscitario, ma proprio allo scopo di evitare qualsiasi strumentalizzazione di quei Caduti “senza macchia” la dirigenza del Campo ha ritenuto opportuno non disattendere l’ordine iniquo, pur nel chiaro dissenso da quel sorprendente “ukase” oggettivamente degno di una miglior causa.
Il Campo, nella sua storia, era già stato oggetto d’invasioni dissacranti, a cominciare da quella di delittuosa distruzione di alcuni loculi e dell’asportazione di due feretri contenenti le Spoglie di altrettanti Caduti: ennesimo esempio di un rifiuto alla pacificazione, tanto più obbrobrioso a un ottantennio dai fatti, quale rigetto di autorevoli inviti alla ritrovata unità delle coscienze. Ebbene, proprio in tale ottica, il divieto alla celebrazione dei sacri riti pervenuto da parte governativa ha sapore di tradimento, anche se permane la vaga speranza di un provvedimento assunto alla stregua di un’incomprensione motivata dall’insufficiente cognizione dei fatti.
La dirigenza del Campo ha espresso un’esemplare maturità civile e patriottica, assieme a tutti i presenti, perché avrebbe potuto ragionevolmente derogare all’imposizione e far celebrare la Santa Messa senza offesa per chicchessia e nel solo intento di un rinnovato suffragio in memoria dei Caduti. Nondimeno, il meno che possa chiedere, a fronte di un’azione così atipica, immotivata e intempestiva, è una dichiarazione ufficiale di scuse, con l’impegno a recuperare la prassi di giusto ossequio in precedenza manifestato nei confronti di quanti caddero senz’altro conforto, all’infuori dell’eroica consapevolezza di offrire la vita per la “madre benigna e pia” di petrarchesca memoria: l’Italia.
Firmato
CAMPO DELLA MEMORIA – NETTUNO