Aggrediti dal vicino di casa razzista e molesto, che ad Anzio li ha minacciati con un coltello ed è stato arrestato dai carabinieri per resistenza a pubblico ufficiale, cercano una nuova casa.
E’ la storia di una famiglia mista, Brasile Italia, che sta vivendo un incubo. Ora l’uomo che li ha aggrediti è tornato a casa, è stato sottoposto a obbligo di firma, ma ovviamente la famiglia che gli vive accanto non vive più e nessuno sembra essere in grado di dargli una mano.
“Abitiamo in questa casa da ottobre del 2018 – ci raccontano i residenti che sono stati minacciati e fanno fatica a trovare casa visto che sono già tutte affittate per la stagione estiva – ogni tanto abbiamo sentito rumori strani di notte nella cameretta di mia figlia, ma non siamo mai stati tentati di bussare alla porta del vicino, perché pensiamo che ognuno a casa propria sia libero di fare ciò che vuole sempre rispettando i limiti imposti dall’educazione. Tutto è stato tranquillo fino all’estate di quest’anno quando mia figlia di 12 anni ci racconta che dalla sua camera sente parole pesanti, bestemmie, sesso, sempre di notte e sempre più frequentemente. Quando iniziamo a notare che inizia a diventare un disagio per lei, decidiamo di andare a parlare con lui. Purtroppo il dialogo non ha funzionato, anzi. Il vicino prima nega e poi inizia ad attaccarci dicendo che anche lui ci sente litigare, che noi non siamo proprietari di casa e che quindi non possiamo lamentarci, inutili sono stati i miei tentativi di spiegare che si stavamo parlando del disagio di una bambina.
Dopo questo episodio non è più successo nulla fino alla notte tra il 17/18 gennaio 2023 in cui abbiamo sentito il vicino inveire contro i nostri cani, poi verso mezzanotte ha inizia a sparare fuochi d’artificio nel cortiletto che abbiamo in comune diviso da un muretto basso e una rete. Ci siamo svegliati, spaventati e increduli e, affacciandoci, abbiamo sentiamo il vicino inveire contro i nostri cani. Aveva sparato i fuochi per farli spaventare, poi ha iniziato a inveire contro mio marito, con frasi razziste tipo “Stai zitto negro di merda, scimmia, io ti ammazzo”. Quindi abbiamo chiamato il 112, ed è arrivata la polizia. Il vicino continua ad insultare mio marito anche davanti a loro, e ci invitano a denunciare il fatto invitandoci a richiamare se la situazione fosse peggiorata. Abbiamo passato una notte infernale, abbiamo dovuto chiamare la polizia una seconda volta, ed è andato avanti tutta la notte a strillare e battere sul muro ma non è stato possibile fare nulla. Il giorno dopo siamo andati in Commissariato, dove in modo chiaro ci spiegano che i queste situazioni la denuncia non serve a molto e che se la persona in questione ha dei problemi mentali era meglio trovarci un’altra casa. Ci hanno sconsigliato la denuncia e siamo andati via.
Per fortuna per due settimane non è successo nulla poi, la sera del 17 febbraio una nuova esplosione di follia. Alle 23.30 suonano alla porta insistentemente rischiando di svegliare le bambine ci alziamo di corsa io e mio marito e apriamo la porta. Era il vicino che urlando si è rivolto a mio marito dicendo “Esci fuori negro di XXX” io mi affaccio dicendogli di andarsene via e chiamo subito il 112 che ovviamente nel chiedere le informazioni di rito “ che succede – dove abiti- come ti chiami” mi tengono al telefono e la situazione degenera perché il vicino di casa prova a scavalcare il nostro cancello e li mio marito interviene per non farlo entrare e si accorge che aveva un coltello in mano a quel punto si allontana e lui continuando ad insultarlo “scimmia allora salti – sto negro schifoso” gli sputa e inizia a minacciarlo di morte. “Io ti ammazzo negro di XXX e ammazzo tua figlia” a quel punto io ancora al telefono vedo mio marito che scavalca il cancello e inizio ad urlare al telefono se potevano sbrigarsi perché avevo paura per l’incolumità di mio marito, e anche paura che reagisse. Nel frattempo si affacciano i vicini uno dei quali ha visto e sentito tutto mentre mio marito lo spingeva per farlo uscire dal nostro vialetto. Il vicino scappa e torna a casa, neanche il tempo di rientrare e inizia ad urlare sempre le stesse minacce dal cortiletto dove io riesco con il telefono a registrare tutto. Richiamo il 112 e arrivano i Carabinieri. Vengono da noi e ci spiegano la situazione che lui ha dato generalità false, che ha minacciato anche loro. Sentiamo che urla al telefono con qualcuno dicendo testuali parole “Quanto vuoi 3/4000 euro? Me devi ammazza sto negro” e poi inizia a sentire in casa rumori provenienti dalla camera di mia figlia che dormiva, come se con una chiave inglese o qualche altra chiave meccanica stesse provando a rompere il muro, dopo questi rumori mia figlia si sveglia e impaurita esce dalla camera e corre tra le braccia di mio marito e quasi sviene. A quel punto i carabinieri vanno a casa sua e abbiamo saputo dopo che aveva fatto resistenza alle forze dell’ordine e che per questo motivo, non per le minacce alla nostra famiglia, era stato arrestato.
Da quel giorno lo abbiamo visto girare più volte per la zona ma per fortuna in casa non è successo più niente. Ora quello che vogliamo e ci appelliamo a chiunque abbia una casa disponibile, è trovare una nuova abitazione. Siamo una famiglia tranquilla, lavoriamo. Possiamo pagare un affitto di 500 euro e dare le garanzie che servono, spero che qualcuno ci possa dare una mano per uscire da quest’incubo”.