Una cerimonia sentita e commossa quella che si è tenuta lo scorso venerdì mattina presso il Poligono militare Uttat di Nettuno e che ha portato alla dedicazione di una chiesa al Beato Francesco Faà di Bruno. Una cerimonia di consacrazione dell’edificio, complessa e articolata, che ha previsto il rito della benedizione degli angoli della chiesa e del Sagrato con l’olio Santo. Ad officiare la cerimonia, secondo il preciso rito cattolico che prevede anche canti e preghiere, Monsignor Santo Marcinò, Arcivescovo ordinario militare per l’Italia, accolto all’ingresso del Poligono da un picchetto d’onore che gli ha reso omaggio, prima dei saluti con i vertici della struttura militare. Durante la cerimonia è stato possibile conoscere l’iter che ha portato a questo bellissimo evento, avviato dal Colonnello Dario Porfidia, Direttore dell’Uttat di Nettuno, che ha raccolto l’esigenza del personale di avere un luogo di conforto spirituale. Da qui sono partire le procedure prima e poi i progetti, che hanno visto la realizzazione materiale della chiesa, attigua al Comando interno dei carabinieri. Un edificio rinnovato secondo principi di accoglienza e spiritualità, come ha raccontato l’ingegnere e progettista durante l’omelia e che ha la presenza fissa di reliquie di Santa Maria Goretti e del Beato Francesco Faa di Bruno che padre Pasquale, Rettore del Santuario di Nostra Signora delle Grazie. Proprio padre Pasquale ha concesso il prestito delle reliquie della Santa bambina per rendere più sacrale l’evento. Le reliquie della Santa sono state custodite in presenza da personale dell’UTTAT.
Ospiti della cerimonia, il Ten. Gen. Angelo Gervasio Capo Corpo Ingegneri, il Magg. Gen. Claudio Di Leone Direttore Armamenti Terrestri, il Presidente ANUTEI Gen. Claudio Ciaralli, il commissario straordinario di Nettuno Antonio Reppucci, le autorità civili e militari del territorio e le Suore Minime di Nostra <signora del Suffragio. Proprio le Suore minime hanno avuto il compito di spiegare ai presenti la figura storica del Beato Francesco. Francesco Faà di Bruno, nato ad Alessandria il 29 marzo 1825 è stato un ufficiale, matematico e presbitero italiano. Dopo aver militato nell’esercito sabaudo, divenne professore di matematica presso l’università e l’accademia militare di Torino. Pubblicò importanti studi sulle teorie dell’eliminazione e degli invarianti e sulle funzioni ellittiche. In seguito venne ordinato sacerdote e fondò l’Opera di Santa Zita, la congregazione delle Suore Minime di Nostra Signora del Suffragio e un istituto scolastico a Torino, che oggi comprende scuola materna, elementare e media. È stato beatificato da papa Giovanni Paolo II il 25 settembre 1988. È considerato uno dei santi sociali torinesi.
Commosso anche l’intervento del Colonnello Porfidia, che con emozione ha raccontato ai presenti il viaggio verso la consacrazione, organizzata con grande impegno e che porterà, come altre iniziative messe in atto, ad un più stretto legame tra il poligono e la città di Nettuno. Forti e sentite anche le parole dell’Arcivescovo. “Santifichi il Signore con la sua potenza questo altare, che mediante il nostro ministero è unto con il crisma; sia segno visibile del mistero di Cristo, che si è offerto al Padre per la vita del mondo. La Chiesa – ha poi aggiunto – sia luogo di incontro e conforto per quanti vi accedono, la fede non si può imporre a nessuno, è una benedizione che colpisce chi crede”. Dopo la cerimonia, il Poligono militare ha offerto a i tantissimi che hanno voluto essere presenti al rito, un momento di rinfresco. Una giornata indimenticabile per quanti hanno assistito al rito straordinario della consacrazione.