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Nettuno non aderisce alla rottamazione, Alicandri e Federici: “Ingiusto”

“In questi anni non abbiamo mai fatto mancare la nostra voce di proposta e di critica, sia all’interno del consiglio comunale sia su questioni sociali, e non abbiamo intenzione di restare in silenzio neppure ora che il ruolo della politica a Nettuno è stato mortificato dallo scioglimento, causato, lo rammentiamo per chi ha fatto finta di non essersene accorto, anche stavolta, dal centrodestra”. Lo scrivono in una nota stampa gli ex consiglieri comunali del Pd Roberto Alicandri e Marco Federici.
“Questa volta però – aggiungono – siamo costretti a criticare, nostro malgrado, la delibera della commissione consiliare di Nettuno, con la quale, a differenza di molti comuni italiani, non si è voluto aderire alla cosiddetta definizione agevolata dei debiti verso la pubblica amministrazione.
Per entrare nello specifico del perché consideriamo un errore questa scelta vogliamo evidenziare tre diversi ordini di motivazioni.
Il primo è di carattere macroeconomico, infatti in virtù della nota teoria sulle aspettative razionali, la complicanza della rateizzazione comunale, a differenza della semplicità di quella sul sito dell’Agenzia delle riscossioni, porterà molti cittadini ad optare per quest’ultima ed a non recarsi invece all’ufficio tributi con il serio rischio di privare l’ente di una cospicua entrata a breve termine.
Il secondo invece è legato all’organico del comune, che, come dovrebbe essere noto a tutti, è notevolmente sottodimensionato e quindi occupare dipendenti dell’ufficio tributi, dell’area economico-finanziaria e della polizia locale su questo recupero crediti, che avrebbe potuto fare l’Agenzia delle riscossioni, rischia non solo di essere antieconomico ma anche di togliere personale alla già precaria ordinaria amministrazione e vigili sul territorio, senza parlare dell’impatto su quella straordinaria legata ai progetti del PNRR, con il serio rischio di incagliare i già fragili meccanismi del comune di Nettuno e rendere la città meno presidiata.
L’ultimo invece è di carattere sociale, infatti, nonostante noi si sia concettualmente contrari al condono perché penalizza chi ha rispettato le regole, laddove viene fatta una legge nazionale per “rottamare” determinati debiti è concettualmente sbagliato che i cittadini di alcune città ne possano usufruire ed altri no, perché si rischia di fare figli, che pagheranno solo il debito e si vedranno cancellare alcune cartelle e figliastri che invece dovranno pagare tutto compresi interessi e sanzioni”.
Anche il comune di Anzio non ha aderito alla rottamazione.