Primo degli eletti a Roma e Provincia in consiglio regionale del Lazio. Una vera impresa quella di Fabio Capolei, politico di Anzio e Nettuno, che ha ottenuto oltre 8mila voti. Unica nota dolente l’esclusione di Diana Magari, per poche centinaia di voti, che alla sua prima esperienza ottiene un risultato di rilievo. Ad accogliere Fabio Capolei ai giardinetti del Turcotto, sotto la statua di Nerone, il fratello Vincenzo Capolei, che nella campagna elettorale ha dato il cuore, e i coordinatori di Forza Italia di Anzio e Nettuno Sebastiano Attoni e Paolo gatti. Presenti anche i circoli di Ardea e Pomezia, che hanno sostenuto Fabio e con lui hanno portato avanti un percorso con l’obiettivo di tornare a dare attenzione ad un litorale a lungo trascurato dalle Regione Lazio.
“Grande soddisfazione per questo risultato – ha detto Attoni, per la prima volta un candidato della Provincia vince anche a Roma – dispiace per Diana che ce la poteva fare. Restiamo con i piedi per terrà, con Fabio in Regione abbiamo grandi aspettative”.
“Siamo una squadra unita e compatta – ha aggiunto Gatti – altrimenti certi risultati non si raggiungono, ora è il momento di dimostrare cosa siamo capaci di fare”.
“Quello che mi ha aperto il cuore – ha detto Vincenzo Capolei – è essere votati tanto nelle nostre città dove ci conoscono tutti, ma anche ottenere i voti nella periferia di Roma, dove regna l’antipolitica. Ora abbiamo una grande responsabilità. Diana avrà il suo ruolo e adesso dobbiamo subito darci da fare per i prossimi impegni elettorali”. Infine ha preso la parola Fabio Capolei. “E’ stata una bellissima campagna elettorale – ha detto – l’unico rammarico è il risultato di Diana, per questo non faremo la festa grande che immaginavamo, ma festeggeremo la prossima volta. Abbiamo combattuto contro i grandi poteri della politica romana e l’abbiamo spuntata noi. C’è chi mi ha detto che la politica si fa con i soldi, noi abbiamo risposto che la politica si fa con l’amicizia. Già da domani mattina dobbiamo lavorare s Anzio e Nettuno, per dimostrare che qui c’è una classe dirigente in grado di governare, e che non siamo come ci dipinge certa tv. Lo stesso vale per Ardea e Pomezia”.