Home Cronaca Fiamme ad Anzio, precisazione della Protezione civile: burocrazia e buon senso

Fiamme ad Anzio, precisazione della Protezione civile: burocrazia e buon senso

In relazione alle dichiarazioni pubblicate sul Clandestino riguardanti il nostro rifiuto all’intervento della scorsa notte, teniamo a precisare quanto segue:
In riferimento alla chiamata ricevuta dal Comandante della Polizia Locale che richiedeva il nostro intervento per l’incendio di Piazza Pia ad Anzio, NESSUNO DI NOI SI È RIFIUTATO DI INTERVENIRE, ma è stato precisato che, PER LEGGE, per poter intervenire su interventi del genere (SOCCORSO TECNICO URGENTE DEMANDATO AI VIGILI DEL FUOCO), l’attivazione DEVE pervenire dalla SALA OPERATIVA DELL’AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE sotto esplicita richiesta del personale VVF. Tanto è vero che, una volta ricevuta l’attivazione alle 23.44, una nostra squadra alle 00.02 era sul posto pronto a FORNIRE IL SOLO SUPPORTO IDRICO alle autobotti dei vigili del fuoco impegnate nello spegnimento.
Ricordiamo che tra i compiti del Volontariato di Protezione civile rientra l’assistenza alla popolazione e, per essere attivati, è necessario per legge aver stipulato apposita convenzione con il Comune che richiede la suddetta assistenza.
Precisiamo inoltre che il personale VOLONTARIO DI PROTEZIONE CIVILE NON È ABILITATO ad effettuare interventi su incendi di natura diversa da quella di VEGETAZIONE non avendo inoltre adeguate attrezzature e DPI adatti per soccorsi tecnici.
Dispiace altresì constatare che siano state riportate notizie non corrispondenti alla realtà dei fatti così come si sono svolti, riguardanti VOLONTARI della Nostra Associazione che dedicano il loro tempo libero alla collettività anche rischiando la loro incolumità.
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La Redazione del Clandestino ha assistito in diretta alle comunicazioni tra i soccorritori dell’incendio di Anzio e la Protezione civile Nettuno che di fronte alla disperata richiesta di fornire l’acqua a disposizione ha detto di No.
E’ stata opposta, come si conferma nella nota, la burocrazia al buon senso di fronte ad una situazione gravissima in cui un palazzo nel centro di Anzio ha rischiato il crollo.
Mentre le fiamme avvolgevano la struttura e i Vigili del fuoco disperatamente cercavano acqua persino svuotando la fontana di piazza Pia, a pochi minuti di distanza, 1000 litri di acqua sono rimasti fermi. Sono arrivati incredibilmente prima i soccorsi di Aprilia e Pomezia. Quello che hanno chiesto i soccorritori da Anzio era la sola acqua, non un intervento della Protezione civile, che si è presentata dopo oltre un’ora quando è arrivata la chiamata da Roma e quando la situazione, fortunatamente, era sotto controllo.
Nessuno vuole contestare il ruolo essenziale della Protezione civile che l’estate abbiamo spesso visto al lavoro e il cui lavoro seguiamo sempre con attenzione, ma sabato sera qualcosa non ha funzionato.
Ci spingiamo a dire di più. Di fronte ad un palazzo che brucia, ad una disperata richiesta di aiuto, di fronte ai Vigili del fuoco che rischiano la vita per portare in salvo le persone rimaste intrappolate all’ultimo piano, ci sarebbe piaciuto che la protezione civile di Nettuno partisse di corsa e mettesse a disposizione la sua acqua anche senza convenzione e anche se la Regione avesse detto No. E.B.