Corso di formazione professionale ieri, per la stampa, al Forte Sangallo di Nettuno sul tema “Identità trans, le parole per dirlo”.
A d aprire le danze il Commissario prefettizio Antonio Reppucci, sempre presente agli eventi culturali patrocinati e organizzati dal Comune. In platea tanti giornalisti del Litorale e di Latina con cui Reppucci, per lungo tempo Capo ufficio stampa della Prefettura pontina, ha una conoscenza di lunga data.
Un momento di incontro e confronto per imparare a raccontare con le parole giuste le notizie di cronaca che riguardano le persone nate in un corpo biologico diverso da quello che sentono proprio. E’ stata l’occasione di approfondire le infinite sfaccettature di un mondo di unicità in continua evoluzione, in cui le famiglie, la scuola, la società, devono imparare a confrontarsi con l’evoluzione partendo dal principio che nulla è sbagliato. Grazie alle testimonianze di chi ha vissuto la transizione, ma anche dei familiari di chi è in transizione e alle Associazioni che stanno dando battaglia per veder riconosciuti una serie di diritti, è stato possibile fare il punto su un mondo in continua evoluzione. Importante anche la testimonianza del mondo della scuola, con il Dirigente scolastico Carlo Eufemi, in cui è stato evidente che anche in questo settore ci sono realtà più evolute e realtà che invece devono fare uno sforzo maggiore per comprendere l’evoluzione sociale in corso.
“Identità trans, le parole per dirlo”, il confronto al Forte Sangallo
A prendere la parola, durante il corso, oltre a Carlo Eufemi, Majid Capovani, Attivista trans queer, educatore per la salute e per il rispetto delle persone LGBTQIA+. “Sulla mia pelle, le distorsioni del racconto”, Elisabetta Ferrari, Transfemminista, attivista dell’Associazione GenderLens, Giovanni Del Giaccio, Giornalista e scrittore, redattore del quotidiano “Il Messaggero”, coordinatore della macroarea “Libertà di informare” dell’Associazione Stampa Romana, “Raccontare i diritti, trovarseli in casa” e infine Lazzaro Pappagallo, Giornalista, segretario dell’Associazione Stampa Romana. “Le nostre carte di fronte alla realtà della transizione” che ha fatto presente come a volte anche titoli di stampa percepiti inadeguati su alcune situazione risultano offensivi in modo del tutto involontario rispetto all’atteggiamento del giornalista. L’evoluzione sociale riguarda tutti, chi la vive e chi la racconta, un percorso da fare insieme con la necessità di una buona dose di apertura e tolleranza da entrambe le parti.
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