“Oggi all’apertura delle attività della Sede dell’AIPD (Associazione italiana persone Down) di Anzio e Nettuno di via Francia, con grande rammarico, ci siamo ritrovati nuovamente davanti ad una incresciosa condizione, già oggetto in passato di ripetuti disagi.
Una porzione del tetto del locale adibito a servizi igienici, appena ristrutturato, è crollato a causa di infiltrazioni di acque piovane, in parte dovute ad un problema strutturale dei discendenti connessi al soffitto, ma soprattutto perché gli aghi di un enorme pino, le cui fronde insistono sul tetto, hanno intasato i punti di raccolta idrica impedendo alle abbondanti piogge che si sono verificate nel periodo di Natale di poter defluire.
A farlo presente è il Presidente dell’AIPD e tutti i membri del CdA che da oltre due anni lamentano che la presenza dell’albero, oltre a contribuire ai danni dovuti alle infiltrazioni d’acqua, potrebbe rappresentare un incombente pericolo per la stessa struttura della Sede e di conseguenza anche per l’incolumità fisica dei ragazzi che la frequentano.
L’immobile adibito a Sede dell’AIPD è stato assegnato già in condizioni precarie ed è stato ristrutturato solo ed esclusivamente grazie all’enorme sforzo delle famiglie, sia autotassandosi che contribuendo personalmente con lavori manuali.
Ciò ha consentito, ad oltre 25 ragazzi e ragazze con sindrome di Down, a partecipare a coinvolgenti progetti di autonomia e ad incontri formativi durante weekend inclusivi che hanno come finalità l’indipendenza delle persone con gravi disabilità.
Anche questa volta, senza il tanto sospirato intervento delle Autorità, per ripristinare i locali si dovrà attingere ai fondi raccolti con non pochi sacrifici da parte delle famiglie e a quelli recentemente ottenuti dal contributo del “5 x 1000”, sottraendo queste somme di denaro alle attività didattiche e di formazione a cui dovrebbero partecipare tutti i ragazzi.
Ci si augura che gli attuali amministratori locali provvedano, col loro impegno istituzionale, neanche eccessivamente oneroso, a risolvere definitivamente il problema, senza dover gravare ancora una volta sulle limitate risorse dei soci dell’AIPD”. Così in una nota i rappresentanti dell’Associazione.