ll “Fronte della Gioventù”, la più nota ed estesa organizzazione dei giovani impegnati nella lotta di liberazione in Italia, venne costituito a Milano nel gennaio 1944, in forma unitaria, dai rappresentanti dei giovani comunisti, socialisti, democratici cristiani, al quali si uniscono subito i giovani: liberali, azionisti, repubblicani, cattolici comunisti, le ragazze dei Gruppi di Difesa della Donna (dai quali in seguito sorgerà l’UDI) e dei giovani del Comitato contadini. La base ideale e programmatica fu elaborata da Eugenio Curiel, ricordato in una targa apposta sul comune di Nettuno, di recente ristrutturata dall’Anpi, membro della direzione del Partito Comunista, che lo guidò fino alla morte.
La storica riunione di costituzione del Fronte della Gioventù, si svolse – auspici due religiosi (padre Davide Turoldo e padre Camillo De Piaz) – nel convento dei Servi di Maria adiacente alla Chiesa di San Carlo al Corso. Un embrione di organizzazione, non ancora su basi così larghe ed unitarie politicamente, era esistente a Milano fin dall’ottobre 1943, promossa da Gian Carlo Pajetta (1911-1990) e da Luigi Longo (1900-1980), attorniati da un gruppo di studenti universitari, intellettuali e giovani operai. Il Fronte della Gioventù (sigla FDG) ha recato un contributo assai rilevante alla Lotta di Liberazione. Centinaia e centinaia di giovani aderenti al Fronte sono caduti tra i partigiani, parecchi di essi sono stati decorati di medaglia d’oro e d’argento, hanno avuto funzioni di comando nelle varie formazioni combattenti. Molti sono gli aderenti al Fronte caduti con le armi in mano, o torturati nelle carceri, che hanno stupito gli stessi tedeschi e i fascisti. Tra essi, per tutti, ricorderemo Gianni Masi (deceduto in Germania, in campo di prigionia), Renato Quartini (fucilato a Genova), Dolfino Ortolan (caduto vicino a Treviso), Sandro Cabassi, Francesco Biancotto, Engels Profili, i giovani del Fronte impiccati dai tedeschi a Premariacco, i ragazzi fucilati al campo Giuriati di Milano, Giordano Cavestro, Giacomo Ulivi, Elio Boizacco, i 4 ragazzi fucilati a Milano in via Botticelli, Sergio Murdaca orribilmente seviziato e accecato a Cremona, Renzo Gasparini, Vincenzo Terenziani, Vittorio Tognoli, Vasco Scaltriti, gli 8 giovani fucilati sul Senio (Ravenna), Vinicio Culedda, Vittorio Di Dario, Renzo Cattanea, Giorgio Latis, Bruno Riberti, Stefano Peluffo, Domenico Mosti, Luciano Righi, Francesco Fochesato, Paolo Galizia, Sergio Posi. Alcuni di questi caduti hanno 14 anni (come Fochesato), 16 anni (come Ortolan); tutti sono giovanissimi, molti studenti, diversi operai e contadini. Il Fronte della Gioventù fu riconosciuto dal Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia. L’enorme contributo portato dal Fronte alla fase insurrezionale del 25 aprile nell’Italia del nord (e in precedenza a Firenze e Bologna) è testimoniato da diverse relazioni del Comando del Corpo Volontari della Libertà, dalla direzione del Comitato di Liberazione, dalle testimonianze di parecchi comandanti e commissari di formazioni partigiane.