E’ toccante, colma di affetto e sentimenti, la lettera di saluto del Commissario Straordinario Bruno Strati che lascia per la seconda volta il comune di Nettuno in attesa dell’arrivo del nuovo Commissario destinato a restare in carica 18 mesi. Bruno Strati, che si è distinto in questo peroro di permanenza per l’infinito impegno e la grande operatività, come sempre nei suoi discorsi, trova le parole giuste per ricambiare il grande affetto e la stima che la città gli ha voluto testimoniare avviando anche una petizione per tentare di farlo restare. Arrivederci Commissario.
Carissimi Cittadini di Nettuno,
nel congedarmi dall’incarico di Commissario straordinario del Comune di Nettuno desidero ringraziarVi per la generosa ospitalità che mi avete riservato durante la mia permanenza.
Il ritorno a Nettuno nel mese di giugno è stato del tutto casuale; era mio desiderio tornare ad amministrare un Ente locale dopo un periodo di pausa, ed avevo dato la disponibilità al Ministero e alla Prefettura per gestire un Comune della provincia di Roma. Il destino ha voluto che ricapitasse proprio Nettuno.
Ho molto apprezzato le attestazioni di stima che mi avete manifestato sia in occasione del mio arrivo che durante tutta la gestione commissariale, fino al termine.
Grazie all’esperienza del primo mandato, ho cominciato ad affrontare le problematiche con molta più speditezza e, insieme al collega Gerardo Infantino, appena insediati, ci siamo messi ad esaminare le questioni più spinose: i bilanci, le procedure concorsuali, le opere pubbliche, le criticità sociali.
Il lavoro è proseguito incessante e lo abbiamo svolto ovunque e in qualunque modo: a Nettuno, da Roma, in presenza, da remoto, e, malgrado le tante difficoltà oggettive, abbiamo sempre operato con una forte motivazione interna ed una visione prospettica della città.
Il commissariamento, seppur breve, non è stato solo un adempimento burocratico, ma è stato molto di più. Sono entrato in contatto con le varie realtà della città, i commercianti, le associazioni, la Scuola, la Chiesa, il Poligono militare, e i tanti cittadini che ho incontrato.
Sono soddisfatto di quanto ho fatto e spero tanto di aver portato qualche segnale di cambiamento. Ma ovviamente nulla avrei realizzato se non mi avessero aiutato in tanti che voglio oggi ringraziare.
In primo luogo i Comandanti e il personale delle Forze dell’ordine territoriali, il Comandante e il personale della Polizia locale. A loro dobbiamo tutti sempre dire grazie per ciò che fanno, ogni giorno, per la nostra sicurezza. Sono un esempio di legalità a cui dobbiamo ispirarci.
Grazie ai dirigenti comunali e ai dipendenti per il loro paziente lavoro e l’impegno assiduo che hanno messo per raggiungere gli obiettivi che ci eravamo proposti. Malgrado le difficoltà dovute alla carenza di personale e all’aumento delle competenze comunali, anche legate ai fondi del PNRR, hanno sempre collaborato con lealtà e serietà.
Il mondo della scuola, i dirigenti scolastici, il personale collaboratore, gli studenti, i genitori. Con loro ho affrontato tante problematiche e trovato le giuste soluzioni per garantire ai ragazzi strutture sicure e confortevoli.
Ringrazio le tante associazioni culturali che hanno lavorato con il Comune per realizzare le iniziative culturali al Forte Sangallo che è e deve essere sempre di più il polo culturale cittadino, la “casa della cultura dei Nettunesi”. Ringrazio anche le tante associazioni sportive che rappresentano una bella e sana realtà cittadina, a cui auguro di avere presto le strutture adeguate che meritano.
E poi ancora il centro anziani, i comitati di quartiere che ho avuto modo di incontrare, che rendono sempre più viva la comunità.
E infine, ringrazio Voi tutti, cittadini di Nettuno. Vi auguro di saper approfittare del nuovo periodo di commissariamento che si sta avviando per far sì che la Città possa finalmente dare concretezza alle sue potenzialità e “rinascere”.
Nettuno ha una grande storia alle spalle e ha saputo superare sfide molto più grandi di quella attuale.
I Nettunesi – ne sono strasicuro – ce la faranno anche questa volta.
Vi auguro ogni bene.
Un abbraccio.
Bruno Strati