Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti dovrebbe dimettersi i primi giorni di novembre e il voto per la Pisana è previsto tra il 29 gennaio e i primi 15 giorni di febbraio. Il centrosinistra sembra destinato a presentarsi spaccato al voto, con il leader dei 5 stelle Giuseppe Conte che reclama il nome del candidato Presidente e non sembra intenzionato a mantenere in piedi l’accordo col partito guidato da Letta.
“Non sta a me entrare nella discussione sul futuro candidato alla presidenza – ha detto Zingaretti alla stampa – però rivolgo un appello a tutti: non buttiamo a mare i dieci anni di lavoro comune che abbiamo alle spalle. Prevalgano lo spirito di confronto, l’unità e il dialogo”. Un appello che non è stato raccolto.
Giuseppe Conte al momento non apre al dialogo con il Pd e punta ad un nome grillino: Conte pensa a Ignazio Marino, ex sindaco di Roma oppure a Stefano Fassina, fuoriuscito dal Pd e convertito alle ragioni grilline.
Uno strappo quello di Conte per liberarsi anche della zavorra delle storiche esponenti 5 stelle Roberta Lombardi e Valentina Corrado, che invece spingono per l’alleanza col Pd e puntano a tornare in giunta visto che, secondo le regole del Movimento, non sono più candidabili. In casa Pd le cose non vanno meglio. Diverse le candidature sul tavolo e il rischio concreto è che il centrosinistra esprima più di due candidati, con un esito facile da immaginare.