La Transizione Ecologica che serve al Lazio: Legambiente lancia 100 proposte ai candidati “perché la lotta alla crisi climatica sia protagonista nelle scelte del prossimo governo e parlamento”.
Al confronto che si è svolto presso la sede del Centro Servizi Volontariato, concluso dall’intervento del presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani, hanno partecipato rappresentanti di tutti gli schieramenti politici.
“Con le nostre 100 proposte ci rivolgiamo a tutta la classe politica che si candida nel territorio del Lazio per ciascuno schieramento, perché la lotta alla crisi climatica deve essere protagonista nelle scelte del prossimo governo e parlamento – spiega Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – e per combatterla, devono arrivare anche dal Lazio risposte urgenti e necessarie che abbiano nella tutela ambientale, l’innovazione tecnologica, il lavoro green e l’inclusione sociale le loro pietre angolari. Nella nostra regione dobbiamo spegnere il luogo più inquinante d’Italia, quella ciminiera della centrale a carbone di Civitavecchia simbolo di un passato che non deve più appartenere ai territori, puntando tutto e subito sulle fonti rinnovabili, velocizzando le autorizzazioni e permettendo la realizzazione di tanti impianti che aspettano: il parco eolico di Tuscania o quello offshore di Civitavecchia, fino a ogni pannello fotovoltaico sui tetti, in aree compromesse e con il sistema agrivoltatico integrato alla produzione alimentare di qualità. La transizione ecologica potrà permettere la riconversione del tessuto economico e sociale in chiave di sostenibilità ambientale a emissioni zero, portando in dote centinaia di migliaia di nuovi occupati e generando una simbiosi positiva tra necessità e vocazioni di ciascun territorio”. Tanti gli impegni sui quali si chiede una accelerazione: dalla realizzaione degli impianti di riciclo e di generazione di materia prima seconda dell’economia circolare a partire da biodigestori anaerobici per la frazione organica dei rifiuti come quelli aperti da pochi mesi ad Anzio e Pontinia; alla tutela della natura e della risorsa idrica sempre più preziosa in laghi, fiumi e mare. Ma anche il contrasto alla dispersione nel sottosuolo delle tubature colabrodo che “nelle provincia di Latina e Frosinone ha toccato livelli record nazionali e in quella di Roma che ha provocato l’incredibile abbassamento del Lago di Bracciano”.
Legambiente parla della centralità dei parchi regionali e nazionali e della chiave di sviluppo delle green economy che rappresentano. “Occorre potenziare l’attenzione sugli ecoreati sui quali il Lazio è salita addirittura al quarto posto tra le peggiori regioni per numero complessivo. Così come va valorizzata la rigenerazione e data nuova vita e risorse per aree interne e per tutti i piccoli Comuni – spiegano le proposte di Legambiente che sottolinea anche la necessità di porre massima attenzione alle aree del cratere del sisma del 2016”. E poi: “la bonifica della Valle del Sacco; il miglioramento della qualità della vita per oltre mezzo milione di pendolari che si spostano in treno verso la Capitale, il rilancio del trasporto pubblico a Roma e impegni per abbattere l’enorme numero di vetture private in circolazione. Su tutto ciò non retrocederemo di un passo e continueremo il confronto con quanti saranno eletti, perché con la transizione ecologica si trasformi il Lazio in una regione a emissioni zero, dove cresca la qualità ambientale e della vita”.