“Lo scorso mercoledì 7 settembre si è svolta, in modalità telematica collegati con la Regione Lazio, la seconda sessione della conferenza dei servizi relativa all’impianto biometano di via Spadellata 5 in Anzio.
Si ricorda che la prima sessione si è svolta il 1 febbraio dello scorso anno, presieduta dall’allora direttore del ciclo rifiuti della Regione Lazio, Flaminia Tosini, poi sottoposta a provvedimenti cautelari per altri procedimenti (discarica di Monte Carnevale a Roma).
L’impianto di Anzio era, fino a inizio 2022, di proprietà del gruppo Asja ambiente Italia Spa, di Torino; lo scorso anno l’impianto era denominato Anziobiowaste srl, ha cambiato ragione sociale: la società Biowaste CH4 Anzio srl è stata ceduta al gruppo SNAM.
Si ricorda che la Conferenza dei servizi è relativa alla revisione periodica delle BAT (best available techologies o tecniques – le migliori tecnologie disponibili) anche in merito alle emissioni odorigene.
Erano presenti alla riunione i rappresentanti di Biowaste CH4 Anzio (Sabrina Piccaluga ed Emiliano Miazzetto), Roberto Giammattei della ASL Roma6, Emilio Murano della Città metropolitana di Roma capitale e Ferdinando Maria Leone, dirigente del settore AIA della Regione Lazio, che ha gestito l’incontro.
Presenti, in qualità di uditori, i rappresentanti dei cittadini: Sergio Franchi (Comitato per Lavinio), Luca Brignone (Apa) e il Marco Mandelli, in rappresentanza del Consorzio Lido dei Pini, aderente, come il Comitato per Lavinio, al coordinamento Uniti per l’ambiente.
Assente il comune di Anzio.
Tre quarti del tempo della conferenza sono stati impiegati per dare lettura di un documento della ARPA Lazio, documento che era pervenuto solo due giorni prima, e non era stato letto dalla società Biowaste CH4 Anzio. L’impianto biometano è entrato in esercizio ad inizio 2020. A seguito di proteste inerenti odori molesti provenienti dall’impianto, ARPA Lazio (agenzia regionale protezione ambiente) ha effettuato, dal 28 settembre al 29 ottobre 2020, una campagna di monitoraggio degli odori nelle vicinanze dell’impianto, riscontrando valori di ammoniaca (NH3) sopra la media.
In data 1 ottobre 2021, presso la scuola Spalviera (ex-Angelita) di via Cipriani in Anzio, a 300 metri dall’impianto biometano, maestre ed alunni hanno avvertito problemi ed irritazioni, causati da presunte esalazioni di tipo ammoniacale; sono intervenute le forze dell’ordine, la ASL Roma6, ARPA Lazio ed i Vigili del fuoco ma non ci sono prove che queste esalazioni provengano dall’impianto biometano, né risulta che i genitori degli alunni abbiano sporto denuncia sull’episodio.
Si ricorda che l’impianto trovasi a distanza non regolare dalla scuola Spalviera-Cipriani, in quanto il Piano regionale gestione rifiuti (PRGR) vigente all’epoca della presentazione della domanda di autorizzazione per l’impianto prevedeva una distanza di 2000 (duemila) metri da obiettivi sensibili come scuole. Nel 2012 tale distanza è stata poi portata a 500 (cinquecento) metri. L’attuale PRGR prevede una distanza di 1000 (mille) metri. In qualsiasi caso l’impianto è troppo vicino alla scuola (ed alle case).
L’impianto biometano di via Spadellata 5 – Anzio non prevede stoccaggio di gas metano; esso viene subito immesso nel metanodotto SNAM adiacente, ma non si può escludere il rischio incendio/esplosione. Non vogliamo immaginare cosa possa accadere nell’evenienza. Accanto alla scuola ci sono 5 palazzine di edilizia popolare, case sparse, un centro abitato, un centro commerciale.
Vogliamo inoltre ricordare che in data 23 dicembre 2019 il sindaco di Anzio Candido De Angelis ha chiesto alla Regione Lazio la revoca della AIA (autorizzazione integrata ambientale), per motivi di sicurezza e di salute pubblica; al momento la Regione Lazio non ha ancora risposto.
Comprendiamo che bloccare un impianto di produzione di metano da FORSU (frazione organica dei rifiuti solidi urbani) nel particolare contesto geopolitico ed economico internazionale che stiamo vivendo può sembrare non pertinente, ma la sicurezza dei cittadini viene prima di tutto.
Ricordiamo che, nel corso delle conferenze dei servizi che portarono all’autorizzazione dell’impianto (2011-2012), l’allora assessore all’ambiente e l’allora dirigente del settore ambiente del comune di Anzio non fecero eccezioni all’impianto e non informarono la Regione Lazio della presenza della scuola. La scuola Spalviera (ex-Angelita) non era (e non risulta ancora essere) presente nella cartografia provinciale e regionale. Su questi fatti è stato presentato esposto al Tribunale di Velletri in data 19 novembre 2019″. A dare notizia dell’incontro Marco Mandelli, Uniti per l’ambiente – Anzio.