Arrivare a Torre Astura a piedi dal parcheggio che costeggia il fiume regala sempre un tuffo al cuore. All’improvviso il paesaggio da ordinario diventa straordinario. La pineta verdissima, il mare limpido, la torre in lontananza. Natura, storia, cultura.
Un vero paradiso incontaminato a due passi dalla città in cui non c’è nulla che non sia bello da guardare. La distanza per arrivare alla torre e alle spiagge con le dune alle spalle non è da poco ma è un sacrificio che ripaga sempre.
L’acqua è limpida e si ha l’opportunità, per due mesi l’anno, di frequentare un luogo che nel resto del tempo è chiuso e sigillato. In questo quadro idilliaco a stonare è il comportamento di alcuni cittadini che hanno la possibilità di accedere ad un luogo privilegiato ma non ne hanno cura né rispetto. Proprio per questo il Comando militare Uttat guidato dal Direttore il Colonnello Dario Porfidia, ha disposto una serie di controlli aggiuntivi, a cui ha preso parte personalmente, per illustrare a chi decide di frequentare la spiaggia di Torre Astura il modo corretto di fruire di una zona protetta. L’area delle peschiere, lo ricordiamo, come è ben segnalato sul posto, è interdetta alla balneazione. Molti turisti, che non leggono o fanno finta di non vedere i cartelli, spesso si accampano dove non dovrebbero e per questo gli vengono accompagnati ad ammirare il luogo ricordando che le soste per bagni e il posizionamento di ombrelloni sono vietate poiché portano alla rovina dei beni architettonici. Chi vuole gustarsi il mare viene accompagnato da chi controlla nelle aree dedicate concesse al Comune. A presidiare i ruderi e l’intera zona, oltre ai militari, i carabinieri interni al poligono militare. Ieri mattina con le nostre telecamere siamo andati a vedere la situazione e sotto i nostri occhi i militari hanno fermato i cittadini indicato loro gli spazi per fare il bagno e li hanno allontanati dalle zone protette (Il servizio in diretta su Canale 81). Grazie ai fondi della Difesa è noto che grazie alle insistenti richieste del Comando militare entro fine anno partiranno lavori di messa in sicurezza cui seguiranno gli altri lavori di ristrutturazione, con i fondi dagli altri Dicasteri competenti, che prevedono anche la sistemazione della Torre. Il castello è un monumento splendido, questi progetti mettono in maniera definitiva dietro le spalle la scarsa attenzione che c’è stata in questi decenni verso un tale gioiello. Proprio i militari del Poligono sono la prima salvaguardia di questo bene che è in corsa per diventare Patrimonio Unesco. L’invito ai cittadini è quello al massimo rispetto per il patrimonio naturalistico e culturale della zona, che va salvaguardata dagli incivili che lasciano l’immondizia sulle dune e nella pineta, in attesa che la zona venga riqualificata e resa disponibile alle visite. Il rispetto per la propria storia, il proprio territorio e la propria cultura sono essenziali e, fortunatamente, dove i cittadini non arrivano da soli, c’è il comando militare a ricordare a tutti come ci si deve comportare in un posto tanto bello. (eb)
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