Home Cronaca Omicidio Muratovic, il giovane colpito alla testa dopo l’accoltellamento

Omicidio Muratovic, il giovane colpito alla testa dopo l’accoltellamento

“L’ho colpito per difendermi e il coltello con cui l’ho ferito era il suo, di Muratovic. Mio fratello Ahmed non c’entra niente”. Interrogato dal gip del tribunale di Velletri, il ventenne Adam Edrissi ha cercato di scagionare il fratello, con precedenti, ma non ci è riuscito. Il gip ha infatti convalidato i fermi e disposto la misura della custodia cautelare in carcere sia per Adam che per Ahmed, con l’accusa di omicidio volontario per entrambi. Il ventenne è incensurato, mentre il fratello maggiore ha una condanna per aver accoltellato il cognato e arrestato nel 2016 per un’intimidazione a colpi di pistola. Adam ha ribadito anche che il coltello era di Muratovic, che lui lo ha disarmato e lo ha colpito.
I due fratelli erano da tempo tenuti sotto controllo dalle forze di polizia, che li ritenevano inseriti nello spaccio ad Anzio. I due conoscevano benissimo la vittima, spesso presente ad Anzio. Nella notte tra sabato e domenica avrebbero detto a Muratovic di lasciare il locale. In passato il pugile aveva creato problemi alla Bodeguita e non era persona gradita. Una volta fuori si sono alzati i toni e tra i due gruppi è diventata una “questione d’onore”.
Il 25enne è stato accoltellato. La vittima, anche dopo il ferimento, sarebbe stata poi picchiata da almeno cinque persone. Una volta a terra, a Muratovic sarebbe stata data anche una bottigliata alla testa. Le indagini proseguono. Gli investigatori sospettano che vi sia stato qualcosa di più di una parola fuori posto tra i due gruppi e stanno analizzando il cellulare del 25enne. Risposte ad alcuni interrogativi sono inoltre attese dall’autopsia. Il coltello con cui è stato ucciso il pugile non è ancora stato trovato.