Home Cultura e Spettacolo Addio a Eugenio Scalfari, fondatore e Direttore del quotidiano Repubblica

Addio a Eugenio Scalfari, fondatore e Direttore del quotidiano Repubblica

La foto di Scalfari pubblicata sulla prima pagina di Repubblica

E’ venuto a mancare, a 98 anni, il giornalista e scrittore, fondatore del quotidiano la Repubblica Eugenio Scalfari. Tra le firme più prestigiose della stampa italiana è stato deputato tra 1968 e 1972 e ha partecipato alla nascita del Partito Radicale. Nel corso degli anni, ha scritto anche per il Mondo, l’Europeo e l’Espresso. Scalfari, è stato l’inventore di un nuovo modo, più diretto e avvincente, di raccontare la politica e l’economia, senza paura di schierarsi in modo netto quando lo riteneva opportuno.
L’unica breve esperienza parlamentare di Scalfari era stata nelle file socialiste, ma poi era stato un avversario strenuo di Bettino Craxi. Aveva intrecciato un dialogo con il Partito comunista nell’intento di favorirne l’occidentalizzazione, che aveva dato per compiuta forse con troppo anticipo. Nel 1955 Scalfari aderisce al Partito radicale, nato da una scissione a sinistra dei liberali guidati dal moderato Giovanni Malagodi. Sempre nel 1955 fonda assieme ad altri, con l’appoggio economico dell’imprenditore illuminato Adriano Olivetti, il settimanale L’Espresso, di cui diventa direttore amministrativo, mentre il direttore responsabile è Arrigo Benedetti. Poi nel 1963 Scalfari subentra alla guida giornalistica del periodico, di cui è divenuto anche azionista, e lo porta a grandi traguardi di diffusione.
Nel 1974 pubblica con Giuseppe Turani il libro Razza padrona (Feltrinelli), in cui prende di mira alcuni esponenti molto in vista del potere economico legati anche alla politica. Nel 1976 Scalfari fonda il nuovo quotidiano la Repubblica, di cui assume la direzione, e nel giro di pochi anni riesce a imporlo come uno dei più influenti e popolari organi di stampa del nostro Paese.
Nel 1989 scoppia il conflitto tra l’imprenditore piemontese Carlo De Benedetti e il magnate delle tv private Silvio Berlusconi per il controllo della Mondadori. Scalfari si schiera nettamente dalla parte del primo: la disputa dura fino al 1991, quando si arriva a una spartizione che assegna il gruppo Espresso a De Benedetti e il resto della Mondadori a Berlusconi. In seguito la Repubblica sarà capofila dell’opposizione al proprietario della Fininvest come leader politico. Nel 1996 Scalfari lascia la direzione del quotidiano da lui fondato, ma continua regolarmente a scrivere editoriali. Tantissimi i saggi pubblicati.