HỲBRIS il nuovissimo spettacolo di Flavia Mastrella Antonio Rezza debutta dal 7 – 10 luglio a Spoleto, nel prestigiosissimo Festival dei Due Mondi. Inoltre nel Museo di Palazzo Collicola, diretto da Marco Tonelli, sarà allestita una mostra dedicata al lavoro di 35 anni dei due artisti.
Come si possono riempire le cose vuote? È possibile che il vuoto sia solo un punto di vista? La porta…perché solo così ci si allontana. Ognuno perde l’orientamento, la certezza di essere in un luogo, perde il suo regno così in terra e non in cielo. L’uomo fa il verso alla belva. Che lui stesso rappresenta. Senza rancore. La porta ha perso la stanza e il suo significato, apre sul nulla e chiude sul nulla. Divide quello che non c’è… intorno un ambiente aseaco fatto di bagliori.
Questa la risposta che vuole dare questo spettacolo che abbiamo avuto l’onore e il piacere di vedere in anteprima e che, ne siamo certi, conquisterà il pubblico.
L ’ e s s e r e è pri g i o n i e ro del corpo, fascinato dall’onnipotenza della sua immagine trasforma il suo a s p e ( o p e r r a g g i u n g e r e l a bellezza immobile e silente che tanto gli è cara. Le gabbie naturali imposte dal mondo legiferano della n a s c i t a , d e l l a crescita e della cultura, ma la morte è come al solito insabbiata; ai bamboloa queste cose sembrano inu7li sofferenze, an7che volgarità. La porta a(raversata dal corpo, che è di cervello e profondamente pigro, si trasforma in un portale nel vuoto; al bordo del precipizio si può immaginare un mondo alterna7vo ma il bambolo(o si lascia abitare da chiunque, di ognuno prende un pezzo, uno spunto, sicuro e consapevole di dare una direzione sua alle cose. La spina dorsale si allunga e si anima: finalmente si divide. Aprire la porta sulle altrui incertezze, sull’ambiguità, sull’insicurezza dell’essere e la meschinità dello stare. Chiunque sta in un punto, de(a legge in quel punto. Ci si conosce so(o i piedi, nulla può durare a lungo quando due persone si incontrano esa(amente dove sono: e dove stanno non si vede bene perché ci sono i piedi sopra. I rappor7 finiscono perché nascono so(o i calcagni, senza rispe(o. Piccoli di(atori che fanno della posizione la loro roccaforte. Ma poi barcollano con una porta davan7 ges7ta da un carnefice inesa(o che stabilisce dove gli altri vivono. Non cambia molto essere un metro oltre o un metro prima, ma muta lo stato d’animo di chi sapeva dove era e adesso ignora dove andrà perché non sa da dove parte. Chi bussa sta dentro, chi bussa cerca disperatamente che qualcuno da fuori chieda “chi è?”. Bussiamo troppo spesso da fuori per tutelare le poche persone che vivono all’interno, si tra(a di famiglie di due o tre elemen7, piccoli centri di potere chiusi a chiave. Dovremmo imparare a bussare ogni volta che usciamo, perché fuori ci sono tua, l’esterno è proprietà riservata, condominio esistenziale, casa aperta. L’educazione va sfoggiata in mezzo agli altri e non pretesa quando ci si spranga insieme al parentato. La famiglia la sera chiude fuori tu(a l’umanità, che senso ha accogliere il diverso quando ogni no(e ci barrichiamo dichiarando l’invalicabilità della nostra dimora? Infimi governan7 delle pare7 domes7che, come le bes7e. L’uomo diventa circense, domatore della proprietà privata.
La Biennale di Venezia I Leoni per il Teatro 2018 Antonio Rezza e Flavia Mastrella Leoni d!oro alla carriera Antonio Rezza e Flavia Mastrella, ovvero RezzaMastrella, un combinato ar7s7co inimitabile nel panorama teatrale contemporaneo, sono i Leoni d!oro alla carriera per il Teatro 2018. Lo ha stabilito il Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia, presieduto da Paolo Bara(a, facendo propria la proposta del Dire(ore del Se(ore Teatro Antonio Latella. Calcano le scene dall!87 Antonio Rezza e Flavia Mastrella, l!uno performer-autore e l!altra ar7sta-autrice, sempre firmando a qua(ro mani l!ideazione e il proge(o ar7s7co degli spe(acoli, che hanno raggiunto un pubblico di fan ampio e sopra(u(o trasversale. Antonio Rezza è “l’ar7sta che fonde totalmente, in un solo corpo, le due dis7nzioni di a(ore e performer, dis7nzioni che grazie a lui perdono ogni barriera, creando una modalità dello stare in scena unica, per estro e pura, folle e lucida genialità. Flavia Mastrella è l!ar7sta che crea habitat e spazi scenici che sono forme d’arte che a sua volta Rezza abita e devasta con la sua strepitosa adesione; spazi che abita e al tempo stesso scardina, spazi che diventano oggea che ispirano vicende e prendono vita grazia alla forza performa7va del corpo e della voce di Rezza. Da questo connubio sono na7 spe(acoli assolutamente innova7vi dal punto di vista del linguaggio teatrale” (dalla mo7vazione di Antonio Latella). Breve biografia Flavia Mastrella e Antonio Rezza si occupano di comunicazione involontaria. Hanno realizzato tredici opere teatrali, cinque film lungometraggi, una serie sterminata di corto e medio metraggi. Flavia Mastrella si occupa inoltre di scultura e fotografia, Antonio Rezza di le(eratura. Tra il 1996 e il 2020 collaborano con Tele+ e con Rai 3. Hanno ricevuto il Premio Alinovi per l’arte interdisciplinare, il Premio Hystrio, il Premio Ubu, il Premio Napoli, l’a(estato di Unicità nella Cultura a Montecitorio, il Premio Ermete Novelli e nel 2018 viene loro assegnato dalla Biennale Teatro di Venezia Il leone d’oro alla carriera. Nel 2019 La Milanesiana li premia con la Rosa d’oro. Le loro opere sono state presentate a Parigi, Madrid, Mosca, Shanghai e New York. Collaborano da diversi anni con TSI fa Fabbrica dell’A(ore – Teatro Vascello di Roma