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Il Sindaco di Nettuno Coppola in piazza nonostante la crisi: “Ci metto la faccia”

Di seguito l’intervento del Sindaco della Città di Nettuno Alessandro Coppola questa mattina in piazza con la fascia per la Festa della Repubblica.
“Innanzitutto permettetemi di rivolgere un caro saluto a tutte le autorità civili e militari presenti oggi a questa straordinaria cerimonia.
Come sapete è un momento particolare per l’amministrazione comunale e in primis per me che da tre anni la guido con l’amore di chi in questa città è nato e cresciuto, ed ha costruito le sue fortune lavorative e familiari. E’ per me un momento di riflessione importante, una “pausa” per capire se ci siano le condizioni necessarie a portare avanti un percorso amministrativo che fino ad oggi è stato tortuoso, inutile negarlo, ma improntato sempre all’interesse della città.
Per questo oggi ho voluto essere qui, ho voluto metterci la faccia. Perché in occasioni come queste un Sindaco, seppur dimissionario, non può tirarsi indietro.
Il 2 Giugno è una ricorrenza fondamentale nella storia della nostra amata Italia. Oggi è la Festa della Repubblica, ma ancor prima è la festa della democrazia, è la festa di quanti hanno lottato per fare in modo che il nostro Paese cambiasse registro, è la festa di tutti quanti noi, ma soprattutto credo che in qualche modo debba rappresentare la festa dei giovani.
E’ a loro che rivolgo il mio pensiero, con l’invito ad impegnarsi sempre più per far crescere la nostra amata Italia, e la nostra amatissima Nettuno. Il futuro della nostra Repubblica è nelle loro mani, nelle loro teste e nei loro cuori, e sono sicuro che saranno in grado di svolgere un lavoro eccezionale.
Sono passati ormai 76 anni dal 2 e 3 giugno del 1946, quando gli italiani, e per la prima volta le italiane, vennero chiamati alle urne per esprimersi su quale forma di governo, monarchia o repubblica, dare al Paese, in seguito alla caduta del fascismo. Una data con un valore simbolico importante, perché in questo giorno gli italiani con la scelta della Repubblica e l’elezione dei deputati dell’Assemblea Costituente, restituirono a democrazia e libertà il valore che meritano, racchiudendo nella Costituzione tutti i principi cardine sui quali fondare la nostra vita.
E’ grazie a loro che oggi possiamo finalmente dire di poter godere fino in fondo della Res Publica, nel senso più antico del termine, ovvero di quella forma di governo in cui la sovranità non è più concentrata nelle mani di uno ma appartiene al popolo nella sua interezza.
Un pensiero importante però, oggi dobbiamo rivolgerlo anche al nostro tricolore, simbolo della nostra nazione, vessillo di libertà e fratellanza, di uguaglianza e giustizia. Non dimentichiamolo mai.
Dobbiamo sventolare con vigore le nostre bandiere, riscoprire e fortificare la nostra identità di popolo, ritornare idealmente alla nascita di questa bellissima nazione, sentirci ancora fratelli ed accrescere quel sentimento di comunità che ha reso forte il nostro Paese.
Per questo dobbiamo continuare a gridare, tutti assieme:
VIVA L’ITALIA, VIVA LA REPUBBLICA”.