Tutela della costa, crollo della falesia e porto: ecco come stanno le cose
L’intervento dell’assessore regionale Mauro Alessandri all’incontro del Pd di Anzio.
I lavori di protezione della costa tra Tor Caldara e Capo d’Anzio “termineranno per la stagione estiva 2023”, il cantiere per il crollo della falesia al Pilone 2 “è stato finanziato dalla Regione Lazio ma il soggetto attuatore è il Comune che a dicembre 2021 ci ha comunicato di avere interrotto il cantiere” e per il porto “non siamo stati a guardare”. È la sintesi dell’intervento dell’assessore regionale Mauro Alessandri al convegno organizzato dal Pd di Anzio sulle iniziative per il contrasto dell’erosione costiera.
Presenti anche la consigliera regionale Michela Califano, vice presidente della commissione tutela del territorio, il segretario provincia del Pd Rocco Maugliani e quello di Anzio, Luigi Visalli. Prima dell’inizio dei lavori è stato ricordato con un minuto di raccoglimento Giorgio Pasetto, scomparso di recente. Alla sua figura, come ha detto Aurelio Lo Fazio, sarà dedicata una giornata di studi.
L’assessore Alessandri ha fatto il quadro della situazione ricordando anzitutto le azioni programmate dalla Regione “per rendere compatibile la presenza delle attività umane con il mare” e sottolineato “il contrasto fra chi ha esigenza di lavoro e il complesso compito della pianificazione”. È poi intervenuto nel merito delle diverse questioni.
Per quanto attiene la protezione della costa: “Gli interventi previsti nell’ambito del progetto riguardano la realizzazione dei lavori di completamento delle opere di difesa e la ricostruzione della spiaggia tra Tor Caldara e Capo D’Anzio nel Comune di Anzio. Consistono essenzialmente nella realizzazione di 9 pennelli che andranno a completare, insieme ai 6 pennelli già realizzati, la protezione di tutto il tratto di litorale compreso tra Tor Caldara e Capo D’Anzio, avente uno sviluppo complessivo di circa 4 chilometri. I pennelli saranno realizzati con massi naturali e il costo complessivo dell’investimento ammonta a 3 milioni 200.000 euro. I lavori sono stati aggiudicati a marzo 2022 al Consorzio Stabile Teco Spa – ditta esecutrice Edil Moter Srl ed il 4 aprile scorso è stata effettuata la consegna parziale dei lavori per l’installazione del cantiere e l’esecuzione dei rilievi topo-batimetrici preliminari all’avvio dei lavori. Per il completamento dei lavori è prevista una tempistica di 365 giorni, con l’ultimazione stimata quindi prima dell’inizio della stagione balneare 2023”.
Rispetto alla vicenda della falesia al Pilone 2 si tratta degli interventi di messa in sicurezza delle aree a rischio di dissesto idrogeologico: “Abbiamo finanziato 605.720 euro, anticipando il 30% ovvero 181.716 euro. Il Comune di Anzio, in quanto Ente attuatore dell’intervento, con nota protocollo 1071568 del 23/12/2021 ha comunicato alla Regione Lazio la risoluzione del contratto con la ditta aggiudicatrice per inefficienza della stessa. L’intervento risulta essere completato al 25%. È chiaro che non possiamo stare a guardare, anche se la responsabilità non è nostra, interverremo presso il Comune per chiedere la massima celerità nel trovare una soluzione”.
Sulla situazione del porto, infine: “Il progetto del nuovo porto è naufragato dopo la polemica del 2019 a seguito dei dubbi sulla sostenibilità progettuale e le mancate manutenzioni all’attuale bacino per le quali la Regione è intervenuta in danno nei confronti della società stessa per una cifra di € 280.000,00. È chiaro che se c’è l’insabbiamento non possiamo girarci dall’altra parte, siamo intervenuti perché i traghetti devono arrivare, i pescatori devono lavorare in sicurezza, il porto deve essere agibile”.
La società inoltre si fa notare che sarebbe morosa per un ammontare di € 217.683,17 nel 2017 e dal 2018 per € 619.114,18 annui nei confronti della Regione riguardo alle annualità relative alla concessione.
La consigliera Califano, dal canto suo, ha sottolineato l’importanza della programmazione e in particolare il progetto Lazio 2033. “Il treno del Pnrr passa solo una volta, è la più grande manovra economica dal dopoguerra a oggi e non possiamo farci trovare impreparati. Trasporti e infrastrutture sono al centro della nostra azione, la Regione c’è ma anche le amministrazioni locali debbono fare la loro parte”.