Comportamenti incivili che mettono a rischio la propria vita, questo è quello che accade oggi ad Anzio, spesso senza alcuna consapevolezza.
La stagione estiva non è ancora nel vivo ma già fioccano le immagini di divieti violati nelle zone archeologiche. E’ il caso dei turisti che, senza alcuna autorizzazione, hanno scavalcato e sono entrati nella zona interdetta al passaggio che si trova a fianco al Museo archeologico di via Fanciulla d’Anzio. Non paghi di essere entrati in una zona vietata sono arrivati fino all’orlo del terrazzamento che è a rischio crollo e hanno stazionato li per fare le foto. La falesia, ad Anzio lo sanno tutti, è a rischio, anche per questo alcune zone non sono aperte al pubblico ma i cittadini non si fermano davanti ai divieti, davanti ai cartelli che segnalano pericoli e spesso neanche davanti ai cancelli chiusi.
La situazione di pericolo, segnalata dai cartelli, sussiste anche sotto la falesia. Tutte le persone ritratte nella foto sono in una situazione di grave rischio, anche quella sulla riva. La legge vuole che il costone di circa 10 metri debba essere lasciato libero, dal basso, per dieci metri lineari. Nella foto non sono visibili cartelli di divieto, ma sulla spiaggia sono presenti. A fare un appello per la sicurezza di tutti è il comandante della Polizia locale di Anzio Antonio Arancio.
“La polizia locale è presente e controlla – spiega – ma non possiamo stare 24 ore sui siti archeologiche perchè in una città come Anzio le emergenze sono molte. I cittadini purtroppo, spesso non si curano della propria sicurezza e non rispettano divieti pensati per evitare rischi. Alcuni turisti si sono introdotti nell’area verde vicino al Museo a proprio rischio. Lo stesso hanno fatto i cittadini sulla spiaggia. La falesia è a rischio, lo abbiamo segnalato a tutti. Abbiamo messo e rimesso i cartelli mille volte, sono stati rotti, bruciati, spostati. Noi facciamo quello che possiamo ma il mio appello è rivolto ai cittadini che devono avere comportamenti sensati e responsabili e non mettersi a rischio”.