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Alicandri: “La proposta della Lega del 5permille affossa la disabilità”

“In questi giorni la Camera dovrà esprimersi sulla assurda proposta della Lega (già passata in Senato) di estendere i beneficiari del 5 per mille inserendo le forze dell’ordine e quelle armate. Non ci si riesce a capacitare di perché la politica, di fatto, voglia diminuire i fondi per il Terzo settore per finanziare chi deve essere ed è già normalmente retribuito dallo Stato”. Lo scrive in una nota stampa il consigliere del Pd di Nettuno Roberto Alicandri.
“Il fondamentale ruolo di polizia, carabinieri, vigili del fuoco ma anche quello delle forze armate – spiega – ha già delle apposite voci in bilancio che il Parlamento può, se vuole, aumentare senza però togliere nulla alle associazioni no profit che si fanno in quattro per sopperire alle quotidiane mancanze dello Stato. Nel complesso questa proposta della Lega può essere definita, senza paura di essere smentiti, una carognata bella e buona nei confronti della disabilità, dell’integrazione, dello sport dilettantistico, e di tutte quelle attività culturali, di ricerca scientifica e sanitaria che vengono svolte dalle associazioni o dalle fondazioni sopperendo a quanto in realtà sarebbe per lo Stato un obbligo previsto dalla Costituzione e che quasi sempre viene invece demandato dalle istituzioni alle organizzazioni senza scopo di lucro. Diminuire i fondi a chi tutti I giorni lotta per migliorare il presente ed il futuro delle fasce più fragili della popolazione dimostra che la politica, Lega in testa, si riempie in TV la bocca di belle parole ma nei fatti, nella penombra delle commissioni parlamentari francamente “se ne sbatte” di tutto e tutti per mero calcolo elettorale. Possiamo solo sperare che la Camera riceva una folgorazione sulla via di Damasco, affossando così questo abominio di proposta e dia quindi un senso al bicameralismo che con il pessimo livello della classe politica odierna purtroppo sembra sempre più ultroneo se non addirittura inutile. I fondi per il Terzo settore nel nostro Paese sono già troppo pochi e invece di pensare di inserire altri beneficiari, con l’evidente conseguenza di diminuire i fondi per ciascuna associazione, si pensi piuttosto come aumentare la quota delle dichiarazioni dei redditi da destinare a costoro magari anche dando la possibilità di potervi devolvere anche altre quote delle imposte sulle persone fisiche”.